Alfano ricorda Falcone e ribadisce la posizione del Pdl: «No a leggi che indeboliscono la lotta alla mafia»

23 Mag 2013 10:27 - di Redazione

«Ciascun parlamentare è libero di presentare una sua proposta di legge, ma quella di Luigi Compagna gli è stata fatto ritirare». Angelino Alfano a Unomattina torna sul disegno di legge presentato dal senatore del Pdl sulla riduzione di pena per concorso esterno per mafia, e che il partito stesso ha sconfessato sul nascere. Il segretario del Pdl e ministro dell’Interno ha colto l’occasione del ventunesimo anniversario della strage di Capaci per ribadire l’impegno del centrodestra senza ambiguità. Nell’intervista nel talk show mattutino di Raiuno Alfano ha rievocato la straordinaria figura del magistrato Giovanni Falcone: «L’intuizione fondamentale che ebbe Falcone fu quella che per colpire realmente i mafiosi occorresse aggredire i loro soldi ed oggi le sue idee sono leggi dello Stato che hanno dato straordinari risultati» e ha fatto il punto sulla vicenda del video girato sul luogo dell’uccisione di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, avvenuta meno di due mesi dopo. Dopo uno scoop del quotidiano Repubblica, che aveva ripescato il video in cui sarebbe stata inquadrata l’agenda rossa di Borsellino dopo la strage, i magistrati hanno invece stabilito che l’oggetto inquadrato dalle telecamere non era l’agenda di Borsellino  ma un parasole rosso impiegato per coprire i resti dell’agente della scorta Emanuela Loi. Al di là di questo episodio, ha ribadito il ministro dell’Interno, «gli italiani dopo 21 anni sono bisognosi di verità e occorre cercarla senza guardare in faccia nessuno e andando fino in fondo».

Il ministro dell’Interno ha anche risposto a una domanda sull’inchiesta della Procura di Palermo sul processo riguardante la trattativa Stato-mafia, nel quale sono stati chiamati a testimoniare anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Senato, Piero Grasso. Secondo Alfano, sarebbe «inopportuno» un pronunciamento del governo sul processo, che si aprirà il 27 maggio, ma l’auspicio è che sia «un processo breve e che darà a tutti la possibilità di ottenere un esito con una parola chiara su ciò che è successo in quei 47 giorni tra gli omicidi di Falcone e Borsellino».

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