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«Preoccupato ma ottimista». Berlusconi avvisa Letta: «I nomi non contano ma sui nostri punti non cediamo»

Politica - di Antonio Marras - 25 Aprile 2013 - AGGIORNATO 25 Aprile 2013 alle 18:55

La strada di Enrico Letta è lastricata di ostacoli, a cominciare dalla decisione sul tipo di “gradazione politica” da dare all’esecutivo e dall’Imu, che il Pdl vorrebbe non solo ridurre, ma anche restituire, considerandolo una questione dirimente. E sono proprio i due punti su cui si sta concentrando il premier incaricato nel primo giro di consultazioni a Montecitorio: «L’orientamento è quello di fare un governo che si fondi su un’architrave politica in cui ci siano delle eccellenze tecniche», ha riferito Riccardo Nencini, segretario del Psi.  Letta pare anche intenzionato a trovare una mediazione sul futuro dell’imposta sulla casa. Intanto dagli Stati Uniti, Berlusconi, a Dallas, dove si trova per partecipare all’inaugurazione del museo di George W.Bush, Silvio conferma la linea del Pdl, sostenendo che “fare un governo è più importante che scegliere chi lo guidi” e che quello dei nomi “non è un problema”. Serve, ha detto il Cavaliere ai microfoni di TgCom24, un governo che “affronti e mantenga nel programma gli otto punti che abbiamo proposto”. «La cosa importante è che il governo ci sia e che ci sia un Parlamento che possano approvare quei provvedimenti di cui abbiamo assolutamente bisogno per uscire dalla crisi recessiva e riprendere la via dello sviluppo. Abbiamo preparato otto disegni di legge e sosterremo qualunque governo possa essere in grado di farli approvare». L’ex premier, che smentisce veti sulla Cancellieri, tiene il punto: dal Pd non ci possono essere veti neanche sui nomi decisi dal Pdl né sulla presenza di politici nell’ssecutivo. Punti rilanciati dal portavoce Daniele Capezzone: «Ci vuole una svolta su fisco ed economia, un alleggerimento fiscale per gli italiani è urgente e irrinunciabile. In campagna elettorale, abbiamo chiesto per le famiglie l’abolizione e il rimborso dell’Imu, e per le imprese la riduzione e l’abolizione in 5 anni dell’Irap». Anche per Daniela Santanchè si deve «decidere subito la restituzione dell’Imu agli italiani».

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25 Aprile 2013 - AGGIORNATO 25 Aprile 2013 alle 18:55