Napolitano peggior presidente, Monti peggior governo e questo è il peggior Parlamento

11 Apr 2013 11:48 - di Marcello De Angelis

Esprimo solo un’opinione. Con il suo interventismo Napolitano ha delegittimato le aule di rappresentanza popolare, trasformando una repubblica parlamentare in una presidenziale. Ad alcuni il cambio andrebbe anche bene, anzi, il Pdl aveva fatto passare al Senato una proposta di modifica costituzionale in tal senso. Ma una cosa è cambiare la Costituzione e una cosa è farsene beffe e fare il contrario di ciò che dice. La difesa – legittima – di Napolitano è che le istituzioni tutte, non solo quelle parlamentari, si erano già delegittimate da sole e lui non ha fatto altro che salvare il salvabile facendo perno sul suo ruolo che, secondo la Costituzione, è l’unico che, salvo atti gravissimi, non può essere contestato o interdetto. Incontro alcuni colleghi – giornalisti, intendo – che ancor oggi rivendicano a Monti almeno un merito e cioè, secondo loro, quello di aver salvato l’Italia da Berlusconi. Senza entrare in polemica mi limito a rispondere che Berlusconi è ancora lì che detta regole a Bersani quindi, anche su questo punto, si può ben dire che Monti ha fallito. Poi c’è la situazione economica che, nelle intenzioni di Napolitano, il Professore avrebbe dovuto mettere a posto con non si sa quale operazione magica. La Bce annuncia che per tutta Europa il 2013 sarà l’anno della disoccupazione record. Record rispetto al passato, perché il 2014 potrebbe anche andare peggio. In Italia si ciurla nel manico lanciando l’allarme della disoccupazione giovanile o femminile, come per voler far credere che il problema sia “settoriale”, “sociale” o “di genere”. Invece le migliaia di nuovi disoccupati sono in maggioranza cinquantenni, padri di famiglia e senza possibilità di reinserimento produttivo. E senza anzianità retributiva. Inoltre sono finiti i soldi della cassa integrazione. La vecchia “Triplice” sindacale scenderà allarmata in piazza il 16 e sostiene che tra breve 350mila famiglie potrebbero trovarsi improvvisamente a reddito zero assoluto. Qualcuno ha preso l’impegno con l’Ue di raggiungere a gennaio il pareggio di bilancio. Che secondo Draghi doveva passare per un taglio drastico della spesa pubblica, che non si fa riducendo le spese della Camera ma tagliando decine di migliaia di posti di lavoro nella Pubblica amministrazione. Nel frattempo abbiamo un nuovo Parlamento – che secondo la Costituzione e con buona pace di Napolitano è il nostro “sovrano” – che non ha la possibilità di realizzare una maggioranza, è totalmente inoperativo e riempito di incompetenti che inseguono le farfalle (e certamente non “ripulito” da eventuali abusivi della politica che c’erano prima). Colpa della legge elettorale? Forse. Ma in democrazia le elezioni sono sempre il male minore. E sono persino un diritto.

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