L’Aquila: facciamo della ricostruzione un’occasione per lo sviluppo
Il 6 aprile saranno trascorsi già 4 anni dalla tragedia del terremoto dell’Aquila, che la distrusse causando la morte di 309 persone. L’Ugl decise di dedicare il Primo Maggio di quell’anno, già organizzato a Casal di Principe, alla solidarietà devolvendo 120mila euro, andando in visita alla tendopoli e omaggiando le vittime.Tra queste ultime anche una nostra giovane sindacalista, Simona D’Ercole, alla quale è stata intitolata la sede regionale dell’Ugl all’Aquila. Rammento le mie emozioni davanti alla città distrutta perché l’on. Renata Polverini, allora segretario generale dell’Ugl, mi ha voluto insieme a lei nella ristretta delegazione in rappresentanza di tutta l’Organizzazione. Emozioni e ricordi che mi hanno riportato d’un colpo al 1980, alla devastazione del terremoto dell’Irpinia, che arrivò fino in Basilicata e causò 2.914 morti. Non si può stabilire un indice di gravità soggettivo tra eventi così traumatici, ma si possono cogliere le similitudini. Ciò che ti atterrisce, subito dopo il timore per lo stato di salute dei tuoi familiari, è di non poter più riconoscere quello che fino ad un secondo prima è stato il tuo mondo. La città, ancora di più il paese, è una parte integrante dell’identità e delle certezze di ogni individuo, soprattutto di anziani e bambini. Dopo il tempestivo intervento del governo Berlusconi che ha portato in pochi mesi alla realizzazione di migliaia di alloggi provvisori e moduli scolastici, nulla di più è stato fatto e dopo 4 anni il centro storico dell’Aquila è ancora distrutto. Un danno per il Paese, una tragedia senza fine per i sopravvissuti. Il senso della comunità rischia di essere seriamente minato. Per questo resteremo al fianco degli aquilani, partecipando prima di tutto con la nostra Unione Territoriale e Regionale alle iniziative organizzate in città, affinché la ricostruzione diventi un’emergenza nazionale e il nuovo governo, quando ci sarà, possa decidere di stanziare fondi per la ricostruzione. Che va colta come occasione di sviluppo grazie alla messa in opera di un cantiere tra i più grandi d’Europa. Lo dobbiamo a nostri “fratelli”, lo dobbiamo all’Italia.
*Segretario Generale Ugl