Il governo ce la fa: sbloccati i debiti verso le imprese. E Monti si congeda convinto che sarà rimpianto…

6 Apr 2013 14:16 - di Redazione

Con il ritardo di una settimana e un’acrobatica copertura affidata all’emissione di nuovi titoli di Stato, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese. Con coda polemica del premier Monti, che ha scaricato il peso dei ritardi sui governi precedenti e su chi lo accusa adesso di aver provveduto con grande ritardo: «C’era una situazione inaccettabile e che è stata a lungo accettata» ha spiegato il premier uscente. Poi ha ringraziato Passera e Grilli, con una frase che è suonata come una metafora, del tipo: «Ci rimpiangerete». «Siccome può essere l’ultima volta che ho a fianco i ministri Grilli e Passera lasciatemi dire che entrambi fatto un enorme lavoro e quando la polvere si sarà posata e il lavoro del governo sarà valutato oggettivamente è soprattutto a loro due che dovrete dire grazie». Il decreto, ha detto ancora Monti, prevede di sbloccare «40 miliardi nei prossimi 12 mesi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili». Il debito complessivo della Pa verso le imprese, ammonta a seconda delle stime tra 90 e 130 miliardi di euro. Per pagare alle banche i crediti verso lo Stato acquistati dalle imprese si ricorrerà ad “emissioni ad hoc”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Tra le modalità di pagamento dei debiti ci sarà anche la “compensazione tra debiti e crediti”. «Abbiamo allargato la tipologia di crediti che potranno essere compensati: non solo i debiti passati a ruolo», ha detto il ministro dello Sviluppo. «Di questi 40 miliardi, per 14 miliardi le amministrazioni avranno già la capacità propria di provvedere alla spesa, per gli altri 26 lo stato ripartisce non soltanto gli spazi di liquidità esistenti, ma anche le linee di credito per il periodo fra il 2013-14», ha aggiunto il ministro dell’Economia, secondo cui  il decreto prevede che sia “ripartita la possibilità” per le amministrazioni “di chiedere prestiti allo Stato, prestiti trentennali sul tasso medio del Btp quinquennale”.

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