Giustizia, l’Italia “sorvegliata speciale” della Corte di Strasburgo. Nel 2012 spesi 120 milioni per indennizzi
Centoventi milioni di euro: è la cifra che l’Italia ha sborsato per indennizzare i cittadini per le violazioni subite. Una somma enorme che nel 2012 ha fatto toccato al Bel Paese un nuovo record alla lista di primati negativi collezionati nel tempo a Strasburgo sul fronte della giustizia. Dopo essersi aggiudicata per anni la maglia nera come Paese, tra i 47 del Consiglio d’Europa, con il più alto numero di sentenze della Corte per i diritti dell’uomo non eseguite (arrivato ora a quota 2569), è diventata anche lo Stato che spende di più per risarcire i propri cittadini. I centoventi milioni sborsati sono pari a circa cinque volte il contributo annuo versato al Consiglio d’Europa e più del doppio di quanto nel 2012 hanno pagato complessivamente, come indennizzi, tutti gli altri Stati membri dell’organizzazione. Una situazione che è stata fotografata dal rapporto annuale del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani. Ma proprio E proprio oggi l’Italia ha presentato il ricorso contro la sentenza con cui a Strasburgo é stata condannata lo scorso gennaio per le condizioni in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane. Un’azione che, secondo molti osservatori, è destinata nella migliore delle ipotesi solo a guadagnare tempo in vista delle decisioni in arrivo sulle cause intentate da centinaia di detenuti e la necessità di intervenire sulle strutture carcerarie per superare l’emergenza. Intanto però a Strasburgo, l’Italia è finita anche nella top ten dei “sorvegliati speciali” dal Comitato dei ministri, status che il nostro Paese condivide al momento con altri 28 Paesi. Una condizione che sottopone il nostro Paese a uno stretto monitoraggio e alla necessità di fornire costantemente prove inconfutabili sulle misure che sta adottando per sanare criticità abnormi come la lentezza dei processi e la gestione dei rifiuti in Campania. Restano poi sempre aperte questioni come quella delle confische e degli espropri fatti dai Comuni. L’Italia è stata condannata a pagare, in un solo anno, indennizzi per ben 97 milioni, di cui 49 per la distruzione dell’ecomostro di Punta Perotti e 48 per l’esproprio di un terreno della società Immobiliare Podere Trieste. Ma a pesare sulla “bolletta-indennizzi” del 2012 é stata anche la vicenda delle frequenze tv non concesse a Centro Europa 7, costata ai contribuenti dieci milioni di euro.