Candidati grillini in conclave a Parma. E Beppe si lamenta: noi trattati come cani in chiesa

27 Apr 2013 14:47 - di Redazione

Fra candidati sindaco e consiglieri, sono circa cinquanta i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che oggi hanno accolto l’invito del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per una giornata di studio e dibattito nella città emiliana. Da questa mattina e per tutto il giorno sono riuniti in ‘conclave’ per confrontare le proprie esperienze in vista delle sfide elettorali di maggio. In sala, assieme a Pizzarotti, i candidati a primo cittadino di Brescia, Pisa, Vicenza, Viterbo, Massa, ma anche di molti comuni della Puglia, del Veneto e della Liguria. Il primo a parlare e proprio il sindaco parmigiano, poi tocca ai consiglieri di maggioranza di Parma del Movimento 5 Stelle, infine ai candidati sindaco arrivati da tutta Italia. “Non chiamatelo stato generale dei grillini – commenta Pizzarotti – Questa riunione è solo la condivisione di un anno di esperienza alla guida del Comune per aiutare ad individuare le priorità di governo. Il mio bilancio? Non penso si potesse fare di più; forse sì se le forze della città fossero state ben disposte ad accompagnarci fin da subito. Col tempo c’è stata una distensione”. Da Pizzarotti, poi, anche un accenno alle vicende politiche nazionali. “Grillo ha detto che è un inciucio questo governo? Beh, lo ha detto anche Crozza – conclude il sindaco di Parma – Napolitano mi ha deluso. La sua è stata una scelta poco coraggiosa. Si è mosso dentro gli schemi”. La riunione si svolge a porte chiuse poiché il sindaco di Parma ha cacciato i giornalisti: “Giornalisti squattrinati, fuori”. Un invito che poi ha in parte corretto: “Volevo dire che i giornalisti andrebbero pagati di più”.

Beppe Grillo intanto, dopo avere rifiutato ogni forma di dialogo con i partiti, si lamenta di una marginalizzazione  da lui stesso perseguita: “Più di 0tto milioni di italiani – scrive sul suo blog – che hanno dato il voto al M5S sono trattati come cani in chiesa”. E Ancora: al M5S non andranno né la la presidenza del Copasir né quella della Vigilanza. “Andranno – accusa ancora Grillo – all’opposizione farlocca della Lega e di Sel”.

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