Benvenuto al governo, se saprà dare risposte a famiglie e lavoratori

25 Apr 2013 16:40 - di Giovanni Centrella

Il giovane e capace onorevole Enrico Letta ha accettato per ora con riserva il difficile compito assegnato dal presidente della Repubblica di formare il nuovo esecutivo, proprio nello stesso giorno in cui l’Istat ha pubblicato rilevazioni che tracciano già un programma di governo. Sempre allarmanti, sebbene non nuovi, i segnali che vengono dalla nostra economia in recessione: calo delle vendite al dettaglio, a febbraio 2013 pari al 0,2 per cento rispetto a gennaio e crollo del 4 per cento delle vendite di prodotti alimentari rispetto al 2012. Devastante l’andamento dell’occupazione: il tasso di disoccupazione è passato dal 6,4 del 1977 al 10,7 per cento del 2012, in 35 anni il Mezzogiorno ha mostrato la crescita maggiore con un tasso passato dall’8 per cento al 17,2 del 2012. Ecco da dove iniziare: da una vera riforma fiscale che redistribuisca equamente le risorse rimettendo soldi in tasca a lavoratori, pensionati e famiglie. Che consenta alle imprese di assumere giovani, donne e over 50, attraverso il credito di imposta, sgravandole dagli oneri fiscali. Perché, se non viene allentata la morsa delle tasse in Italia non si muoverà nulla: né le entrate dello Stato, né i consumi, né le produzioni e infine neanche i posti di lavoro. È un’equazione molto semplice e allo stesso tempo molto coraggiosa da risolvere, perché implica da parte di chi ci governerà soluzioni che non possono e non devono andare a toccare gli interessi del ceto medio-basso. Se la direzione in cui andrà il nuovo governo sarà questa, con molta serietà e responsabilità l’Ugl si dichiara già pronta a collaborare con un presidente del consiglio incaricato che sappia mettere in cima alle “cose da fare” il lavoro e i lavoratori, i pensionati e le famiglie, gli esodati e i cassintegrati in deroga, il fisco, le infrastrutture, che rendano finalmente attrattivo il nostro Paese a partire dal costo e dalla distribuzione dell’energia elettrica. E infine il Mezzogiorno, sì il Mezzogiorno, il grande dimenticato di questa campagna elettorale al quale si è dedicato con grande attenzione il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Non a caso abbiamo già lanciato una nostra proposta: nel nuovo governo ci sia spazio anche per un ministro per il Mezzogiorno.

* Segretario generale Ugl

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