Alfano: «Gesto isolato, non ci sono focolai eversivi»
L’attentato di domenica di fronte a Palazzo Chigi «non ha i prodromi di focolai di piazza o eversivi». Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano riferendo al Senato in relazione alla sparatoria. In occasione del giuramento del governo «erano stati rafforzati i dispositivi di sicurezza lungo il percorso e nelle adiacenze delle sedi istituzionali interessate» – ha proseguito – l’azione «lascia una ferita che amareggia ancor di più». È stata disposta «una intensificazione delle misure di prevenzione e vigilanza del territorio» nonché i servizi di tutela per le cariche istituzionali. Sottolineando che è necessario «mantenere alta la guardia» Alfano ha però aggiunto che «non risultano contatti di Preiti con ambienti eversivi», ribadendo che l’uomo avrebbe «agito da solo». Si tratterebbe dunque di «un gesto isolato», «un gesto sconsiderato» di un uomo le cui generalità «non risultano nella banca dati delle forze di polizia».
«La serenità del Paese è un bene che appartiene a tutti perché siamo chiamati tutti a difenderla», ha proseguito Alfano auspicando un «proficuo dialogo» tra il governo e il parlamento sui temi della sicurezza. Il ministro ha chiesto inoltre che «non si strumentalizzi il disagio sociale» per scongiurare «eventuali gesti emulativi. L’equilibrio sociale e civile in tempi di crisi ha la fine sensibilità del cristallo». Alfano ha aggiunto che «l’invito alla moderazione e alla responsabilità non può ora non essere pienamente condiviso, ciò nello spirito di solidarietà e coesione richiamato dal presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo intervento alla Camera».
Quanto alla ricostruzione dell’attentato, il titolare del Viminale ha confermato che sono in corso accertamenti sulla Beretta 7,65 utilizzata da Preiti, che aveva la matricola abrasa. Nell’azione l’uomo ha sparato sette colpi verso i carabinieri che non hanno risposto al fuoco.