Viareggio chiude, ultimo giro per maschere e trombati: Di Pietro sparisce dai carri, Monti ci risale in lacrime…

2 Mar 2013 21:08 - di Desiree Ragazzi

Viareggio come le urne. Per Fini, Ingroia e Di Pietro il ballo in maschera finisce qui. Per altri la festa è in agrodolce, per altri ancora è un Carnevale tutto coriandoli. Dai carri spariscono il presidente della Camera con il suo 0,4%, e i due leader del partito delle toghe, Ingroia e Di Pietro. In alto il faccione di Beppe Grillo, uno dei maggiori protagonisti di questa tornata elettorale, e Silvio Berlusconi, che diventa un Napoleone vittorioso e non quello perdente di Waterloo come sperava la sinistra. La grande giostra del carnevale di Viareggio si adegua al risultato del voto e tra una risata e una mascherata, per l’ultimo appuntamento dell’edizione 2013, sono attese probabili correzioni per i carri del dopo-voto. Con una corsa contro il tempo i carristi hanno cercato di apportare qua e là qualche modifica alle loro opere di cartapesta per irridere le istituzioni e i potenti e anche questa volta ne vedremo delle belle. Del resto quest’anno il Carnevale ha già visto una modifica, causata dalle dimissioni del Papa, al mascherone di Benedetto XVI è stato aggiunto il cartellone “Vado in pensione”. Sulle novità dopo giorni di massimo riserbo trapela qualche indiscrezione. Mario Monti, per esempio, dopo la batosta elettorale lo vedremo piangente. Ritratto assieme a Giorgio Napolitano in versione coniugale sul carro “Le nozze con i fichi secchi” di Massimo Breschi, vedremo finalmente (dopo le lacrime che ha fatto versare agli italiani) il suo volto serio solcato dal pianto. Luca Bertozzi potrebbe aggiungere alla sua “Altro giro altra corsa” un biglietto che potrebbe riportare la scritta “Altro giro fin che dura”: il riferimento va alle previsioni di incerta durata del prossimo governo.  Sul carro “Aprite le finestre è primavera”, Jacopo Allegrucci nella precedente sfilata ha immaginato una paffuta addetta alle pulizie, armata di scopa e stracci, intenta a dare nuova aria alle stanze del potere, togliendo da Montecitorio anche i vecchi scheletri nell’armadio. Con qualche piccolo aggiustamento sulla testa della colf potrebbe comparire la folta capigliatura di Grillo per dare una ventata di novità. Chissà. E sicuramente ci saranno ancora Renzi, Alfano, Bersani, Maroni, Bossi e Vendola, ma anche i ministri Fornero e Cancellieri. Che non rivedremo forse più, neanche a Viareggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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