Al posto dei due marò l’India prende “in ostaggio” il nostro ambasciatore
Come era facilmente prevedibile, il governo indiano ha alzato i toni della controversia giuridico-politico-diplomatica con l’Italia, riguardo alla volontà di Roma di non far rientrare a New Delhi i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, fatto comunque accaduto in acque internazionali), e ha deciso sostanzialmente di tenere «in ostaggio» il nostro ambasciatore Daniele Mancini, invitandolo «a non lasciare il Paese» e a fornire una spiegazione entro il 18 marzo. Il diplomatico italiano è accusato di aver «violato» la «dichiarazione giurata» presentata «a garanzia del ritorno dei marò» il 9 febbraio scorso. L’ambasciatore «non può lasciare l’India senza l’autorizzazione della Corte Suprema prima dell’udienza fissata dalla stessa per il 19 marzo», secondo quanto riferito dall’avvocato Dilijeet Titus, responsabile dello studio legale che assiste i marò. «La Corte – ha proseguito il legale – ha emesso un’ordinanza, firmata dal suo presidente Altamas Kabir, in cui chiede all’ambasciatore Mancini di restare in India e di inviare una comunicazione entro il 18 marzo, in vista di un’udienza che si terrà il 19 marzo». Il massimo organo giudiziario di New Delhi ha precisato che non è necessario che il diplomatico italiano si presenti di persona, ma sarà sufficiente che fornisca una memoria. La Corte Suprema intende dunque avere spiegazioni ufficiali sulla decisione dell’Italia di non far ripartire per l’India i marò dopo la licenza di quattro settimane, contrariamente a quanto promesso nella dichiarazione giurata firmata dall’ambasciatore. Il politico Subramanian Swamy, presidente del partito dell’opposizione Janata Party, aveva presentato una petizione per chiedere un’azione legale contro l’ambasciatore italiano per il reato di «oltraggio alla Corte». Oltre all’ordinanza firmata nei riguardi di Mancini, il supremo organo giudiziario di New Delhi ha inviato anche comunicazioni ai marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone affinché spieghino la loro posizione. Dato che i due si trovano attualmente in Italia, le comunicazioni saranno inviate loro attraverso l’ambasciata italiana a New Delhi.