Zingales molla Giannino: «Ha truccato il curriculum. Inconcepibile per chi predica onestà e trasparenza»

18 Feb 2013 17:17 - di Redazione

L’economista Luigi Zingales lascia Fare-Fermare il Declino. Lo ha annunciato lo stesso professore dell’Università di Chicago sulla sua pagina Facebook. Le dimissioni dipenderebbero dal fatto che Oscar Giannino avrebbe dichiarato «credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false».

«È con una disperazione profonda – scrive Zingales – che ho rassegnato le mie dimissioni da Fare per Fermare il Declino. Dopo aver avvisato i vertici ieri, lo faccio oggi in modo pubblico. Non mi dimetto certo – si legge – perché sono in disaccordo con le proposte di Fare. Sono fiero della campagna elettorale che è stata fatta e ringrazio Oscar Giannino, Michele Boldrin, e tutti quanti per l’enorme sforzo che vi hanno dedicato. Credo fermamente nelle idee che abbiamo portato avanti insieme. Ma ho sempre pensato che anche le idee più sane abbiano bisogno di gambe sane».  Zingales spiega quindi i fatti. «Quattro giorni fa, per caso, ho scoperto che Giannino ha mentito in televisione sulle sue credenziali accademiche, dichiarando di avere un Master alla mia università anche se non era vero. Anche la sua biografia presso l’Istituto Bruno Leoni ora prontamente rimossa  riportava credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false. Questo è un fatto grave, soprattutto per un partito che predica la meritocrazia, la trasparenza, e l’onestà. Ciononostante, il fatto per me ancora più grave è come questo brutto episodio è stato gestito. In una organizzazione che predica meritocrazia, trasparenza, ed onestà, la prima reazione avrebbe dovuta essere una spiegazione di Giannino ai dirigenti del partito, seguita da un chiarimento al pubblico. Invece Oscar si è rifiutato, nonostante io glielo abbia chiesto in ginocchio». Non si tratta, spiega il professore, di «un errore veniale» perché «rompe il rapporto fiduciario tra cittadini e rappresentanti politici«. Nonostante tutto, si legge ancora nel post, «“Fare” rimane la proposta politica migliore in questo momento molto difficile. Per questo voterò Fare. Ma, lo farò turandomi il naso, come il meno peggio».

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