Trasporti ai disabili: Provincia indagata, il Campidoglio assicura il servizio

18 Feb 2013 18:56 - di Antonio Pannullo

Francesco Storace torna alla carica sulla mai risolta vicenda di “Amico bus”, l’iniziativa abortita della Provincia di Roma, con la quale Zingaretti & c. hanno lasciato a terra i disabili della provincia. «Il 25 gennaio scorso – ha ricordato Storace – c’è stata un’inchiesta dettagliata sul trasporto bus per i disabili della Provincia di Roma. È possibile sapere se c’è il processo e che fine ha fatto l’inchiesta? Se ho capito bene si parla di frode dell’amministrazione», ha detto Storace nel corso di una trasmissione su Rete Oro a proposito dell’inchiesta che vede diversi indagati tra cui l’ex assessore della Provincia di Roma Amalia Colaceci, del Pd. Pochi ricordano questa inchiesta, in piedi dal 2010, “silenziata” opportunamente dai masse media e dal centrosinistra. Ma nonostante questo, l’inchiesta è andata avanti, e proprio il 25 gennaio scorso è arrivata alla svolta, con la richiesta di rinvio a giudizio dell’assessore provinciale ai Trasporti Colaceci. Che qualcosa di strano ci fosse lo si era capito già all’inizio di agosto, quando la Procura aveva inviato 29 avvisi di garanzia oltre che all’assessore Colaceci anche a dirigenti e funzionari di Palazzo Valentini. L’indagine tendeva ad accertare sull’utilizzo dei fondi del servizio Amico Bus, il trasporto per disabili mai decollato. Durante le indagini dell’anno scorso gli inquirenti avevano riscontrato la presenza minibus non omologati e anche l’assenza di mezzi nelle linee come invece previsto dai programmi e il loro impiego su altre tratte ma senza disabili. Insieme all’assessore Colaceci nel mirino delle indagini anche una serie di dirigenti provinciali nonché i rappresentanti legali dell’Ati Schiaffini Travel Spa, azienda che svolgeva il servizio nel 2010. Le accuse riguardavano – per le varie posizioni degli indagati – associazione a delinquere finalizzata alla truffa, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture. A far discutere soprattutto il silenzio del presidente Zingaretti. Il Pdl in questi ultimi mesi era tornato all’attacco chiedendo risposte in aula. Il capogruppo Andrea Simonelli, in un’interrogazione, aveva chiesto chiarimenti rispetto sia la gestione del servizio “amico Bus”, che sulle procedure di affidamento al nuovo gestore, ma soprattutto sui gravi disservizi nei confronti dell’utenza. E mentre la Provincia annaspava in tali questioni, il Campidoglio poneva rimedio alla dèbacle di Palazzo Valentini, garantendo accessibilità per i disabili in tutti i luoghi pubblici, piena possibilità – per i disabili e gli anziani con problemi cognitivi e motori – di servirsi della metropolitana e degli autobus, informazioni sulla mobilità estese ai disabili con avvisi vocali e percorsi tattili, aree sosta a misura di chi vive quotidianamente difficoltà fisiche e psichiche. E, per centrare al meglio questi obiettivi, l’amministrazione guidata dal sindaco Gianni Alemanno ha promosso non più tardi di una settimana fa un tavolo permanente di consultazione tra i firmatari, ossia Roma Capitale, Atac, Agenzia per la Mobilità e dalle associazioni dei disabili. Per Roma Capitale sono intervenuti il sindaco e l’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma, con il presidente di Atac Roberto Grappelli.

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