Storace ad Alemanno: con noi alla Pisana Roma capitale non sarà un vuoto slogan
Ospite della Camera di Commercio al Tempio di Adriano, Gianni Alemanno ha presentato a Francesco Storace le principali richieste dell’amministrazione capitolina al possibile futuro governatore del Lazio. «Ho fatto lo stesso con gli altri sei principali candidati alla guida della Pisana». «Tutti punti in sintonia con il mio programma» ha risposto il leader della Destra presente all’incontro insieme ai vertici del Pdl. Dopo Vincenzo Piso hanno preso la parola Mauro Cutufro, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. Sotto i riflettori la riforma di Roma capitale, i nuovi poteri affidati a Roma, dodici volte più grande di Parigi, due volte più grande di Madrid, una delle tre città maggiori d’Europa. Il cambio di normative è stato un successo del governo Berlusconi e del centrodestra, «una scommessa vinta insieme alla Lega», sottolinea il capogruppo dei senatori respingendo la propaganda della sinistra di un Carroccio nemico della capitale. L’idea di Roma città Regione, in pochi lo sanno, fu “addirittura” del lumbàrd Calderoli. «Dobbiamo fare autocritica per il nostro deficit di comunicazione», sorride Cicchitto, «se l’avessero realizzata Veltroni e Bettini lo avrebbero saputo pure in Uganda…». Il sindaco annuisce prima di illustrare a volo d’uccello le grandi trasformazioni in atto e la sua idea di città, «penso al modello del Trentino Alto Adige, dove i due capoluoghi Trento e Bolzano hanno piena autonomia e si consultano una volta al mese per le questioni di interesse comune». «Sono totalmente d’accordo con la devoluzione totale dei poteri a Roma Capitale, modello Roma-Regione o come il Trentino Alto Adige con statuto speciale», ha confermato Storace che si è impegnato «a dare un una forte spinta per cambiare l’assetto costituzionale di Roma. Questo è quello che vogliamo e che faremo da martedì», dice facendo scattare l’applauso. «In questi otto anni c’é stato un grave vuoto di politica mentre la situazione esige tempi e risposte rapide. Quando governavo la Regione avevamo firmato un accordo e a ogni decisione arrivavamo con la concertazione. E così faremo anche questa volta». Tra le priorità in cima all’agenda di Storace che punta al bis la semplificazione normativa, le questioni del fisco e dell’accesso al credito, «e su quest’ultimo penso al rilancio di Banca Impresa Lazio». Per essere ancora più chiaro affida a twitter il suo pensiero «in Parlamento lanceremo la commissione d’inchiesta sul signoraggio bancario. Padroni della nostra vita, stop usura». Serve creare un contesto favorevole alle piccole imprese – ha”consigliato” chiudendo i lavori il direttore della Cna Roma Lorenzo Tagliavanti – la politica deve togliere gli ostacoli al piccolo imprenditore. Nel Lazio la stretta creditizia è stata più forte e inoltre c’è il debito della Regione verso le imprese che dovrebbe essere 7 miliardi di euro. Fondamentale infine sono i temi dell’internazionalizzazione, della web economy e dello start up delle aziende». Soddisfatto, il sindaco ora aspetta le risposte di Nicola Zingaretti, finora in tutt’altre faccende affaccendato.