L’addio di Benedetto XVI spiazza anche i negozianti di arte sacra. «Si vende poco, speriamo nel conclave»

12 Feb 2013 11:49 - di Redazione

«Dovremmo accontentarci del conclave, niente veglie e funerali», dicono con una buona dose di cinismo i negozianti di arte sacra nei dintorni della Basilica di San Pietro. Per gli affari non c’è miracolo più grande delle esequie del successore di Pietro, stavolta è andata diversamente e anche i titolari delle botteghe di gadget religiosi sono spiazzati. Sperano di tirare un po’ su le vendite dopo l’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI, la crisi morde e i mesi dopo il Natale tradizionalmente sono i più mosci come presenza di turisti. In genere – raccontano i negozianti di via del Mascherino alle spalle del colonnato – il periodo tra la morte di un papa e l’elezione del successore è tra i più redditizi, «vedremo che cosa accadrà da qui alla fumata bianca». Anche le guide turistiche con le agende semivuote sperano nell’impennata favorevole da qui al conclave.

Intanto è già scattato il borsino sull’identikit e la nazionalità del nuovo pontefice, anche su questo argomento le speranze dei commercianti non sono proprio ispirate alla fede. «Speriamo che sia inglese o francese – dice una giovane guida –  altrimenti per me che non parlo spagnolo né cinese sarà un disastro». Pragmatismo innanzitutto. Tra i clienti c’è chi ha disdetto a tempo di record i souvenir prenotati con la foto di Ratzinger, anche perché  Benedetto XVI non ha mai trascinato le vendite. Il fine teologo tedesco non è esattamente il modello migliore per portachiavi e collanine. «Con papa Woytila era un’altra cosa…». Con Giovanni Paolo II – racconta Luigi Inglese,  dello storico negozio “Il santo rosario” – si facevano beatificazioni di continuo e si vedevano centinaia di polacchi. «Anche con i Papi morti non è che si vende sempre, non sono tutti uguali…».  E poi «molti turisti non sanno ancora cosa è successo e l’ afflusso dei clienti è rimasto “normale”», raccontano dispiaciuti. Tra i religiosi, invece, prevale lo stupore per l’addio del Papa tedesco. In molti aggirandosi per i dintorni del Vaticano sperano ancora che ci ripensi.

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