Il Pd in un vicolo cieco pensa di chiedere l’aiuto dei 5Stelle. Grillo li gela: sono finiti

26 Feb 2013 11:12 - di Gloria Sabatini

Pier Luigi Bersani dice di voler governare «nell’interesse dell’Italia», sottraendo al perdente Monti il ruolo di salvatore della Patria. Ma in che modo? E con quali alleanze?Dalle urne esce un sostanziale pareggio tra centrosinistra e centrodestra (la cui rimonta ha del miracoloso) con il movimento 5Stelle che schizza in cima ai consensi, incontrollabile e indisciplinato. Il buon senso  dovrebbe consigliare un ritorno alla urne, ma è una ipotesi di scuola e non avverrà, poco praticabile anche una grossa coalizione Pd-Pdl-Monti dopo i toni bellicosi della campagna elettorale. L’ingovernabilità, parola inflazionata nelle ultime ore, si può arginare solo con macchinose alchimie o scambi di favore del tipo il “governo a te”, “il Quirinale a me”. Una vecchia volpe come Luciano Violante apre “sobriamente” le porte a Beppe Grillo, confidando nell’ala dialogante del primo partito italiano. «Siamo nell’ambito di scelte difficilissime. Bisogna essere molto responsabili. Abbiamo un capo dello Stato che deve affrontare una situazione non invidiabile», premette l’ex presidente della Camera intervistato dal Corriere, «vediamo se abbiamo una classe dirigente che è in grado di tirare fuori il sistema politico da questa impasse». Con l’aiuto del  Movimento 5 Stelle? «Anche, ha un programma per certi versi vago e impraticabile, ma si deve guardare alle persone».

Voce roca, chiuso in casa preparando l’uscita pirotecnica da vincitore, il comico genovese tiene tutti sul braciere, «faremo quello che abbiamo promesso – ha detto a caldo – questi non hanno capito che sono morti…». E di disastro «assoluto» parla  Massimo Cacciari: «hanno fatto una campagna elettorale afasica, zero proposte per il Nord, nessuna proposta sulle tasse… Gli elettori hanno preferito attaccarsi alle promesse di Berlusconi». Il sindaco filosofo fa mea culpa su Matteo Renzi, «non mi è mai piaciuto. Ma se avesse vinto le primarie sarebbe andata molto diversamente…». E magari con il rottamatore canditato premier il Cavaliere se ne sarebbe rimasto a casa con i nipotini. Renzi per ora sta alla finestra, profilo basso, niente commenti tranne un laconico «quando la maggioranza non c’è va cercata». Già, ma in quale direzione?

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