I tecnici hanno “tagliato” la scuola, ma in piazza scendono in pochi. Potere della disinformatjia

2 Feb 2013 21:56 - di Redazione

Possibile? Solo qualche centinaio di manifestanti tra professori e studenti hanno protestato a Roma tra l’Esquilino e il Colosseo contro i corposi taglia alla scuola voluti dal governo Monti. Ma come, così pochi, proprio in un momento in cui tutti possiamo constatare per esperienza diretta e indiretta che le scuole di ogni ordine e grado sono agonizzanti e senza ossigeno? Non passa giorno che i ragazzi non portino a casa circolari dove la scuola informa che non si potranno fare i campi scuola, che i corsi di recupero non si possono più organizzare perché non c’è un euro in più per pagare gli straordinari ai docenti, o che i corsi di lingua pomeridiani sono stati aboliti. Tutti i giorno i docenti informano che sospenderanno i laboratori , in quanto non hanno ricevuto il pagamento neanche per i laboratori dell’anno precedente… Nelle scuole più periferiche centellinano persino i riscaldamenti. Un’agonia. Come mai in queste condizioni di pre-collasso del sistema scolastico i professori non hanno mobilitato tutta Roma, studenti, famiglie e bambini come facevano ai tempi della Gelmini? La “ministra” dell’Istruzione durante il governo Berlusconi ha realizzato una riforma per la quale è stata crocifissa, giorno dopo giorno come uno stillicidio. A quel tempo gli insegnanti – facendo politica in classe anziché andare avanti col programma – riuscirono a mobilitare famiglie e ragazzi, fagocitandoli durante le occupazioni e portandoli in piazza in manifestazioni quasi quotidiane. Poi, sorpresa, la scuola non è stata distrutta, anzi, i dopo-scuola alle elementari non sono stati soppressi e la didattica nelle scuole è proseguita e non è collassata come diceva gran parte dei presidi e del corpo docente. Anzi, nelle università la razionalizzazione dei corsi ha semplificato e oleato meccanismi farraginosi che garantivano solo rendite di posizione e non certo la cultura. Allora i cortei erano frequentati in massa, ora la scuola è ferma, la didattica langue e in piazza solo un centinaio di persone. Questa sì che è una notizia….

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