Fuga da Fazio: ascolti in calo, due milioni di spettatori in meno rispetto alla edizione di Bonolis

13 Feb 2013 17:25 - di Guido Liberati

Gli ascolti della prima serata di Sanremo? In linea con la tradizione del festival, ma non date retta a chi alza i calici e alle dichiarazioni euforiche dei “fazisti”. Basta verificare con i dati degli anni passati. Anche Gianni Morandi l’anno scorso fece meglio. E se si paragonano gli ascolti di questa edizione con la prima serata del festival di Paolo Bonolis (2005) o di Pippo Baudo (2002) si potrebbe gridare addirittura al flop.

Partiamo dal dato di ieri sera: la premiata ditta Fazio-Littizzetto ha ottenuto 14.196.000 spettatori e il 47.6% nella prima parte e 8.146.000 e il 53.53% nella seconda con una media ponderata pari a 12.969.000 spettatori e uno share del 48.3%. Peggio dello scorso anno, quando  Morandi ottenne 14.378.000 spettatori (48.5%) nel primo blocco e 8.451.000 (55.23%) nel secondo. Imbarazzante, poi, il paragone con l’edizione del 2005 (condotta da Bonolis) fece 16.599.000 (54,7 per cento) nella prima parte e 12.429.000 (56,4 per cento) nella seconda. Più si torna indietro nel tempo, più aumentano le distanze in termine di ascolti: nel 2001 Raffaella Carrà raccolse il 51.98% (15.647.000 nella prima parte, 9.059.000 nella seconda) mentre nel 2002 Pippo Baudo che, come da tradizione, si fece affiancare dalla bionda (Vittoria Belvedere) e dalla bruna (Manuela Arcuri) segnò ben il 56.22% (15.897.000 nella prima parte, 9.024.000 nella seconda). L’edizione record dei tempi moderni? Quella del 2000, cinquantesima edizione, oltre 17 milioni e cinquecentomila spettatori per uno share del 56.45% e 12 milioni e cinquecentomila in seconda serata pari a uno share del 59.39. A condurlo una la modella spagnola Ines Sastre e un giovane presentatore ligure, alla prima conduzione della kermesse sanremese. Ospite comico della prima serata Teo Teocoli, nell’imitazione di Valentino Rossi. Nessuna contestazione da parte del pubblico. Un riuscito mix di big tra novità e tradizione, senza snobismi o tentazioni giovaniliste: c’erano Gigi D’Alessio e i Subsonica, Irene Grandi e Umberto Tozzi, Marco Masini  e i Matia Bazar, Ivana Spagna e Avion Travel. Gran parte del merito di quel successo andò a quel giovane presentatore. Si chiamava Fabio Fazio.

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