Francia-choc: l’ordine dei medici apre all’eutanasia
Il Consiglio Nazionale francese dell’ordine dei medici ha consentito, per la prima volta, alla “sedazione terminale” per pazienti in fine di vita che abbiano fatto «richieste persistenti, lucide e ripetute». La notizia choc, apparsa sul sito de le Figaro, è destinata a suscitare dibattiti e polemiche anche fuori dai confini nazionali. Invocando «un dovere di umanità», l’ordine riserva questa via estrema a casi eccezionali: agonie prolungate e dolori incontrollabili. Senza menzionare esplicitamente il termine “eutanasia”, il Consiglio auspica che la pratica venga limitata a quella situazioni estreme sulle quali la legge attuale non fornisce alcuna indicazione. Inoltre, tali «casi clinici eccezionali», che sorgono solo dopo l’introduzione di cure palliative quando le normali terapie non sono più efficaci, dovranno essere accertate non da un solo medico ma in modo collegiale, secondo criteri da stabilire. La legge francese in vigore dal 2005, che parla di «dosi terapiche in grado alleviare il paziente, con il suo consenso, anche nel caso in cui tali dosi rischino di abbreviare quel che rimane di vita», copre in realtà la maggioranza dei casi che si possono verificare nella pratica clinica. Restano escluse determinate agonie prolungate o dolori che rimangono incontrollabili, che non possono rimanere senza risposta», conclude l’Ordre des Médecins che risale al 1923, anche se venne codificato nel 1928 e definitivamente creato nel 1944. Nel testo si parla di una sedazione adatta, profonda e terminale, «praticata nel rispetto della dignità» che potrebbe essere immaginata da un collegio ad hoc «di cui bisognerebbe fissare la composizione e le modalità di appello». Letteralmente buona morte, l’eutanasia consiste nel procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo «la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica».