Berlusconi accusa: “Sui suicidi per la crisi il governo ha imposto il silenzio”
Un altro suicidio causato dalla recessione. Stavolta però il gesto disperato di Giuseppe Burgarella, operaio di Trapani che si è impiccato perché non riusciva a trovare lavoro, porta con sé una carica simbolica che rende la sua morte ancora più opprimente. Su un pezzo di carta Burgarella aveva elencato i morti causati dalla disoccupazione ponendo il suo nome al termine della lista, che aveva infine riposto dentro la Costituzione. Un biglietto d’addio che è anche un pesante atto d’accusa. E sui suicidi economici legati alla crisi pochi giorni fa l’associazione delle microimprese italiane Comitas aveva diffuso dati allarmanti: circa 500 nel 2012, un numero destinato a crescere nel 2013. Il tema è stato affrontato anche da Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Padova. L’ex premier ha parlato del fatto che l’imprenditoria veneta è stata tra le più colpite dalla crisi ma sulle notizie dei suicidi è calato il silenzio “per un intervento del governo che non voleva se ne facesse menzione”. Una voce che, secondo Berlusconi, “circola nelle redazioni dei giornali”. Molti dei suicidi degli imprenditori veneti per Berlusconi sono avvenuti “per effetto della crisi, per mancanza di liquidità e per gli interventi di Equitalia, che invece di essere vicina ai contribuenti li ha vessati con multe e dilazioni non concesse”.