Affluenza in calo, soprattutto al sud. Ma nel Lazio è boom di votanti per la Regione

25 Feb 2013 11:02 - di Redazione

L’astensionismo, incubo di tutte le elezioni, resta un mistero difficile da interpretare: chi avvantaggia e chi danneggia? Il dato sui votanti, aggiornato a ieri sera alle 22, fa registrare un considerevole calo rispetto alle Politiche del 2008: solo  il 55,2% degli elettori rispetto al 62, 6 % di cinque anni fa alla stessa ora aveva votato, a seggi chiusi, ieri sera. Un calo di 7,4 punti percentuali, rilevante. Ma gli esperti assicurano che oggi potrebbe esserci una considerevole ripresa, anche se il maltempo e la neve che cade in più parti d’Italia non aiuta certamente l’affluenza.  Nel 2008, a urne chiuse, aveva votato l’80,5 % degli elettori, anche allora in calo rispetto a due anni prima, quando si erano recati alle urne l’ 83,6 per cento. Il calo è sopra la media al sud e meno forte nelle regioni centrali, mentre al Nord si è votato meno in Lombardia che in Veneto. Sarà che le tematiche locali coinvolgono parecchio gli elettori, sarà che le preferenze favoriscono il voto organizzato, sarà soprattutto che lo scandalo dei fondi del Consiglio regionale ha infiammato lo scontro, sta di fatto che nel Lazio l’affluenza per le Regionali è invece schizzata alle stelle rispetto al 2010. Si aggira intorno al 51,67% infatti il dato alle 22 rispetto al 45,58% di tre anni fa, anche se all’epoca si votava solo per le Regionali. Segno che per i cittadini del Lazio la Regione conta, eccome. Sono in tanti, ben 12, gli aspiranti alla poltrona di via Cristoforo Colombo. Nel 2010 erano tre: Renata Polverini, Emma Bonino e Marzia Marzoli, l’outsider della Rete dei Cittadini. Il suo movimento quest’anno propone Pino Strano, ma accanto a lui ci sono anche Simone Di Stefano (Casapound), Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore), Roberto Fiore (Forza Nuova), Sandro Ruotolo (Rivoluzione Civile), Giuseppe Rossodivita (Amnistia Giustizia e Libertà), Alessandra Baldassari (Fare) e Luigi Sorge (Partito comunista dei lavoratori). Oltre naturalmente a quelli che i sondaggi danno più avanti: Davide Barillari (M5S), Giulia Bongiorno (centristi), Francesco Storace (centrodestra) e Nicola Zingaretti (centrosinistra).

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