Vendola alza il prezzo con Bersani e boccia Monti come “badante”
È il suo giorno. Apre la campagna elettorale, gioca in casa, nella Milano di Pisapia, e prende di petto il tema della giornata: il Monte dei Paschi di Siena, il pasticciaccio tutto targato sinistra. Di cui, però, nessuno, nel centrosinistra, vuol prendersi le responsabilità politiche. Tantomeno lui. Il leader di Sel Nichi Vendola riscalda il parterre difendendo la sinistra “bancaria e attaccando Monti e la destra. “perhé lui è di destra”, dice, “e la sua apertura al Pdl è emblematica e ha rivelato il suo sentimento genuino”. «Monti si deve rassegnare – ha proseguito Vendola – perderà queste elezioni e non riuscirà a diventare la badante di Bersani». È evidente che il leader di Sel senta il fiato sul collo del professore, che non vede l’ora di allearsi col centrosinistra dopo aver scaricato la zavorra di sinistra. «Immaginare di purgare il centrosinistra da Sel – ha sottolineato Vendola – significa cercare di sopprimere il centrosinistra. È importante che ognuno si collochi dove gli suggerisce la sua cultura e per Monti vale il titolo del libro di Susanna Tamaro, “Va dove ti porta il cuore». Ma a Monti Vendola riserva attacchi anche su Mps: «Gli amici di Mussari stanno con Monti, è bene che Monti taccia. Il sindaco democratico che ha aperto la questione è ha messo in discussione la sua poltrona per dire la verità è stato fatto saltare da persone che ora stanno con Monti». Vendola però, oggi ha anche voglia di lanciare messaggi al Pd, di alzare il prezzo dell’accordo elettorale per aprire al partito dei giudici: «Da tanto tempo a sinistra c’è chi si accontenta e pensa sia sufficiente il compito della testimonianza, noi no».