«Troppo a sinistra». Neanche gli inglesi si fidano di “Mister Bersani”
Neanche la stampa anglosassone si fida più del Pd. Lo conferma il Financial Times in una corrispondenza da Roma. Il quotidiano britannico rileva in particolare che il partito di Bersani è stato colpito da un’ondata di critiche interne per lo «spostamento a sinistra» evidente nelle liste dei candidati. Il segretario Pd, definito «un ex comunista cattolico e pragmatico», è accusato di aver escluso dalle liste molti renziani «stringendo la sua presa sul partito» e rendendo più difficile una futura alleanza post elettorale con i centristi di Monti. Il giornale della City cita Silvio Sircana, senatore ed ex stretto collaboratore di Prodi, che mette in guardia sulla rabbia che sta montando all’interno del partito democratico dopo «lo spostamento a sinistra». Lo stesso giornale dedicò un articolo alla campagna elettorale di Walter Veltroni per le elezioni del 13 aprile 2008 sottolineandone gli elementi di innovazione. «Gli eventi della sua campagna attraggono parecchie centinaia di persone… Il suo look è old-fashioned, ma marca il suo contrasto con Berlusconi che ha un’immagine più casual e populista. E’ un oratore forte e convincete e usa un linguaggio comprensibile, sincero e con sense of humor». E ancora: «La sua campagna ha un ritmo veloce, spesso con tre o quattro discorsi, a braccio». Sappiamo tutti come è andata. Nonostante le lodi sperticate della stampa anglosassone, gli elettori preferirono Silvio a Walter. Quattro anni dopo Veltroni è fuori dai giochi e il suo successore non riesce a conquistare neppure la stampa inglese, che solitamente si lascia affascinare con grande facilità dai leader della sinistra italiana. Un pessimo auspicio per mister Bersani.