Sondaggi: continua la rimonta del Pdl, cala il Pd, Monti arranca
In quaranta giorni tutto può ancora succedere e le urne potrebbero rivelare brutte sorprese a chi crede di aver già sbaragliato gli avversari. Fa bene chi, come Enrico Letta, da via del Nazareno invita alla cautela e a non sentirsi già a Palazzo Chigi. L’ultimo sondaggio in esclusiva per Agorà realizzato da Swg fotografa, numeri alla mano, un calo del centrosinistra, una notevole rimonta del centrodestra e una lista Monti che fatica a decollare. Con il 33 per cento, la coalizione guidata da Bersani si conferma prima, ma perde quasi due punti rispetto alla settimana scorsa mentre cresce di quasi due punti il centrodestra, che si attesta al 27,2 per cento, una soglia insperata fino a qualche settimana fa. Nel dettaglio il Pd perde un punto e scende al 28,8 per cento mentre Sel passa dal 4,4 al 3,8. Sul fronte opposto, la crescita del Pdl (che sfiora il 18 per cento) bilancia la flessione della Lega Nord+Lista Tremonti. Stabili i consensi ancora virtuali per il tecnopremier, la coalizione centrista che fa capo a Monti si ferma al 13,7 per cento (con Monti all’8,6, l’Udc al 4,1 e Fli, fanalino di coda, all’1). Cresce lievemente il partito di Grillo che, dopo un periodo di flessione, sale di quasi un punto raggiungendo il 16,8 per cento. Da sottolineare la salita di Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, che superando la soglia del 5 per cento e impensierisce sempre di più il partito di Bersani. Una nota di Swg precisa che si tratta di un sondaggio telefonico e on line su un campione “casuale probabilistico” di 1500 soggetti maggiorenni (su 4800 contatti complessivi). Pochi i commenti, il segretario dei democratici mantiene il consueto profilo basso e si dice poco preoccupato ma calano i consensi e si rispolverano le vecchie armi di una volta, al primo posto la crociata ammuffita contro il Cavaliere. «L’allarme populismo legato a Berlusconi non è un tema secondario e vale soprattutto in alcune regioni chiave come Lombardia e Sicilia dove il lavoro dei centristi rischia di aiutare il Pdl», dice un moderato come Letta che abbaia alla luna ma non si sbilancia sul day after. «È prematuro e impossibile parlare ora di possibili alleanze».