Monti presenta la lista: Scelta cinica (e bara)
«Che boiata». Il fuori onda di un giornalista al termine della diretta tv dall’hotel Plaza sintetizza la reazione alla conferenza stampa lampo di Mario Monti. In effetti il Professore ha detto davvero poco, annunciando l’essenziale: «Ci sarà una lista unica per il Senato. Per la Camera in coalizione ci saranno tre distinte liste: una della società civile senza parlamentari, una dell’Udc immagino col nome Casini, una di Fli immagino col nome Fini». Una conferenza stampa che non ha previsto la possibilità per i giornalisti di porre domande. «Possiamo solo immaginare – ironizza Sandro Bondi – quali sarebbero state le reazioni se qualunque altro esponente politico avesse manifestato una tale noncuranza se non un tale disprezzo per la stampa». Mentre il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri nota la contraddizione del senatore a vita: «Criticavano la personalizzazione della politica e ora Monti il sobrio e i suoi seguaci tutti con il nome bello grosso nel simbolo». Contraddizione evidenziata anche dal collega di partito Altero Matteoli, a proposito della scelta del simbolo elettorale: «La scelta grafica con il suo nome tre volte più grande di quello dell’Italia, evidenzia la megalomania di Monti. Persino l’Italia va in secondo piano. Per fortuna, restiamo noi il partito che ama davvero l’Italia e che non la strumentalizzerà mai» E Massimo Corsaro, esponente di Fratelli d’Italia: «Proprio nuovo e democratico Monti che fa conferenza stampa senza domande e piazza il proprio nome a caratteri cubitali sul simbolo. Lo chiameremo Monti, il nuovo che inganna…». Margherita Boniver invece si chiede: «Perché fa tutto da solo? Forse si vergogna a farsi vedere con Fini, Casini?». La risposta la dà il portavoce vicario del Pdl Anna Maria Bernini: «Altro che civica, quella di Monti è scelta cinica per l’Italia:parole e formule da vecchia politica, mascherate da nuovismo e antipolitica».