Lombardia decisiva, Bersani trema e tratta con Monti. Albertini rischia di restare in mutande…
Prove tecniche di inciucio alla luce del sole tra Bersani e Monti. Galeotta fu la Lombardia e chi redasse i sondaggi: gli ultimi dati segnalano un testa a testa con il centrodestra che contemporaneamente candida anche Roberto Maroni come governatore al posto di Formigoni. Da qui il segnale di fumo lanciato stamattina dal segretario del Pd nel quale ha invitato Monti a «una riflessione seria» sulle regionali in Lombardia. «O Ambrosoli o Maroni”. E’ tra i due che si gioca la sfida per le regionali in Lombardia, «Il meccanismo è che vince chi arriva primo». Bersani l’ha presa alla lontana, in forma criptica (ma non troppo): «Noi abbiamo messo in campo una proposta civica, c’è qualcuno che si chiama Scelta civica, vedi mai che faccia una riflessione, finché ci si punzecchia è la campagna, poi si ha la sostanza, vince chi arriva primo». Non ci vuole Machiavelli per capire il resto del ragionamento. «È più di un sospetto – dice il segretario del Pdl Angelino Alfano – giocano al gatto e alla volpe, ma nella sostanza Bersani ha detto a Monti: Ritira Albertini e insieme votiamo Ambrosoli in Lombardia. È molto più che un indizio. Tutto ciò che si sta verificando adesso è solo preparatorio di un eventuale accordo per il dopo, che serve per aumentare le tasse. Chi vuole impedire tutto ciò, può votare Berlusconi e il Popolo della Libertà». Sente puzza di bruciato anche l’ex sindaco del centrodestra: «Non so se sono un ago della bilancia – ha spiegato Albertini – Un’analisi demoscopia che mi è stata presentata da un istituto molto attendibile, con oltre duemila interviste, dice che è vero che c’è una prevalenza di voto trasversale per quanto mi riguarda, però è più orientato verso l’area moderata, sia pure anche di centrosinistra, ma non la parte estrema». Gli basterà per non venire scaricato da Monti?
Ecco il video di quando Albertini sfilò in mutande a Milano