L’Imu rovina la “pagella” dei sindaci. Alemanno: ma io posso rivincere

7 Gen 2013 12:25 - di Guglielmo Federici
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Tutti i sindaci escono malconci dalla classifica dei primi cittadini più apprezzati stilata dal sondaggio annuale “Governance Poll 2012”, condotto da Ipr Marketing per il quotidiano Il Sole 24 ore. E ance i governatori non se la passano meglio. Rispetto al giorno in cui sono stati eletti, i primi cittadini perdono in media 5 punti percentuali di consenso, e i presidenti delle Regioni ne perdono 3. Tra i sindaci si piazza al primo posto Vincenzo De Luca, a capo di una coalizione di centrosinistra a Salerno, con il 72% dei consensi. Sul podio, tutto meridionale, seguono al secondo posto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (con il 71%) e al terzo posto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Quarto classificato il sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi. Tra i governatori il podio spetta a Enrico Rossi, il  presidente della Toscana, sul filo di lana con il leghista Luca Zaia del Veneto, precedendolo di un solo punto ( 59% contro il 58%). L’annus horribilis appena trascorso certo non ha “portato punti” alla classifica personale degli amministratori locali, che stanno pagando scelte economiche dettate dall’esecutivo tecnico, poi ricadute sui tagli ai servizi in ogni comune, in ogni regione. Numeri alla mano, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, limita i danni: il primo cittadino perde 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno e spiega che il «campionato» non è ancora finito: «Ritengo che il 50% di consensi sia, dopo un anno difficilissimo, una buona base di partenza per affrontare e vincere la sfida elettorale del prossimo maggio». Tenendo conto del “campo pesante” su cui i sindaci hanno giocato «si nota certamente un calo di consensi che deriva dal fatto che tante scelte sbagliate del governo sono ricadute sulle nostre spalle: «Quanti cittadini hanno realmente capito che l’Imu è stata imposta dal governo Monti e noi non incassiamo un euro da quella tassa?», incalza Alemanno. «Vedo colleghi importanti come Renzi e De Magistris che calano notevolmente probabilmente anche per impegni nazionali, che io non ho intrapreso. Tutto questo ci deve far riflettere e mi auguro che l’Anci sappia fare un’accorta campagna di comunicazione che separi le vere responsabilità dei sindaci da quelle che derivano da scelte nazionali», conclude guardando con ottimismo al suo piazzamento in classifica: «Nonostante tante campagne denigratorie, i romani hanno percepito lo sforzo che sto facendo: quattro punti in meno rappresentano un’ottima tenuta».

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