In Puglia fuga da Fli. E un nuovo caso coinvolge la compagna di Fini

10 Gen 2013 17:45 - di

Bufera nel partito di Fini per le candidature in Puglia: il gruppo dirigente di Fli non ha gradito né la candidatura del triestino Roberto Menia alla Camera in quel territorio né quella al Senato di Alessandro Ruben, amico personale di Fini. In fermento, per la mancata rappresentanza nelle liste, il coordinatore regionale Francesco Divella, pronto alle dimissioni, il vice Giammarco Surico, il deputato Carmine Patarino, il consigliere regionale Euprepio Curto  e i coordinatori delle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Alla delusione, che è un contraccolpo da mettere in conto quando si formano le liste, si aggiunge l’ennesimo caso che tira in ballo la compagna di Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani, e cioè la candidatura nella lista unica per Monti al Senato dell’imprenditore Mario Totaro, la cui azienda di distribuzione di abbigliamento per bambini (Mafrat) promuove anche il marchio della Tulliani (Dandyl’en). Si tratta di una linea di abbigliamento per bimbi da 0 a 6 anni che la Tulliani ha lanciato insieme a Nicoletta Romanoff, figlia del senatore di Fli Vincenzo Consolo. Il caso viene riportato da Repubblica.it e dal Corriere.it e il malumore della base di Fli trova uno sfogo immediato sui social network. Immediate le smentite: Mario Totaro precisa che il suo sponsor politico non è Gianfranco Fini ma Italia Futura di Montezemolo, al quale è iscritto dal 2011. Quindi lo stesso Fini è costretto a precisare proprio sulla sua pagina Fb che Totaro non è socio di Elisabetta Tulliani. Infine è la stessa Elisabetta a parlare: «È falsa e destituita di ogni fondamento la notizia che io sia socia del signor Totaro. La Mafrat è unicamente licenziataria del marchio Dandyl’en come di altri ben più prestigiosi marchi di abbigliamento per bambini tra cui Ferrari, Biagiotti e Scervino. Stupisce il fatto che quotidiani importanti pubblichino notizie del genere senza nemmeno interpellare gli interessati». In polemica con i vertici se ne vanno anche cinque dirigenti Fli di Ravenna ai quali ha replicato il deputato finiano Enzo Raisi: «Un addio prevedibile, non partecipavano da un anno a nessuna attività di Fli, il coordinatore provinciale in fuga Palazzetti, tra l’altro, è stato l’unico in Emilia Romagna a non esser stato eletto da un congresso».

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