Crolla la popolarità di Napolitano. Gli italiani non gli perdonano il “montismo”

24 Gen 2013 8:59 - di Redattore 92

Il Quirinale, istituzione tra le più amate dagli italiani, vive un forte calo di fiducia tra i cittadini. È la novità più eclatante della rilevazione di quest’anno dell’Eurispes sulla fiducia degli italiani nelle istituzioni, pubblicata nel prossimo Rapporto Italia e anticipata dall’istituto. La fiducia nel capo dello Stato è calata di quasi 18 punti (dal 62,1% al 44,7%) e il motivo, secondo Eurispes, è probabilmente nel sostegno dato da Giorgio Napolitano al governo di Mario Monti.  La rilevazione – i cui risultati costituiscono una delle 60 sezioni del Rapporto Italia 2013, che sarà presentato il 31 gennaio prossimo a Roma – è stata realizzata tramite questionario, ha riguardato 1.500 cittadini ed è stata conclusa a metà gennaio 2013. Il calo della fiducia non riguarda solo il capo dello Stato ma anche governo e Parlamento, mentre torna a crescere quella nella magistratura e resta alta nelle forze dell’ordine e nel volontariato. La fiducia degli italiani nei confronti del presidente della Repubblica fa registrare quest’anno il 44,7% di fiduciosi (il 19,3% “molto” e il 25,4% “abbastanza”), contro il 62,1% dello scorso anno. Non va meglio ovviamente al premier Monti e ai suoi tecnici. Ai provvedimenti “lacrime e sangue” del governo gli italiani hanno risposto con un aumento di sfiducia, che passa dal 76,4% all’82,8% (+6,4%) e segna un ritorno ai livelli del 2011 (84,2%). In parallelo cala anche il dato del consenso che passa dal 21,1% al 15,9%. Il trend di sfiducia nei confronti dei governi che si sono susseguiti dal 2004 all’ultimo anno non si è d’altronde mai invertito e il grado di fiducia è rimasto sempre al di sotto del 35%. Come per il governo, la fiducia degli italiani nel Parlamento mantiene un andamento in negativo raccogliendo l’89,7% degli sfiduciati, in costante aumento rispetto agli anni scorsi (88,2% nel 2012 e 83,4% nel 2011). Stesso andamento per la quota, assolutamente minoritaria, di quanti si dichiarano invece fiduciosi: quest’anno sono il 9%, nel 2012 erano il 9,5% e nel 2011 invece arrivavano al 15%. Male anche la Chiesa, con il 36,6%, subisce invece un brusco calo dei consensi riportandosi al di sotto del livello del 2012 (47,3%). Un significativo aumento della fiducia viene registrato solamente per le associazioni dei consumatori, passate dal 52,1% del 2012 al 63,8% del 2013. Infine, continuano a raccogliere bassi livelli di fiducia i sindacati (19,5%), la Pubblica amministrazione (17,6%) e i partiti politici (7,3%).

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