Bersani rifà il cattivo: «Alla destra dico, non siamo mammolette…»
Pierluigi Bersani in versione cattivista si arricchisce di altri particolari lessicali. Prima quel verbo minaccioso, “li sbraniamo…”, oggi un’ulteriore virata verso la politica muscolare: «Approfitto per dire alla stampa di destra: attenzione, non siamo delle mammolette, se pensano di fare i picchiatori con delle mammolette si sbagliano. Ha già dato mandato a degli avvocati per fare querele, sul buon nome del Pd non si scherza». L’avvertimento è giunto durante la presentazione degli spot elettorali del Pd, in verità tutt’altro che battaglieri, anzi congegnati su moduli narrativi talmente soft e caramellosi da far pensare che il Pd abbia avuto come consulente il buon Federico Moccia.
Nel primo c’è una donna che sta partorendo. Pensa, in quel momento, al fatto che la figlia femmina che sta per emettere il primo vagito non troverà lavoro. Abbastanza improbabile, irrealistico. Il papà che aspetta fuori con i fiori in mano ricorda poi gli spot della Dc anni Ottanta, con la famiglia al completo che spegneva le candeline alla festa di compleanno. Un messaggio tradizionale e rassicurante. Scontato. Il secondo video è pure peggio: una coppia sotto l’ombrello medita se darsi un bacio. Lui vorrebbe portarla a vivere con sé ma pensa che le banche non gli daranno il mutuo. Lei è titubante. Alla fine il benedetto bacio arriva. Il messaggio sarebbe che, se vince il Pd, si moltiplicheranno i due cuori e una capanna? Una presa in giro. Non saranno mammolette ma quanto a creatività ed efficacia comunicativa sono di certo deludenti. Bersani, mica starete lì a raccontarvi le favole?