Scampia, Saviano contro De Magistris

8 Dic 2012 0:03 - di Giovanni Trotta

“Passerella” dell ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ieri mattina nella scuola materna del rione Scampia a Napoli dove tre giorni fa è stato ucciso Luigi Lucenti, 50 anni, da sicari della camorra mentre andava a prendere il figlio a scuola. Cancellieri è stata accolta dal prefetto Francesco Musolino, dal questore Luigi Merolla e dai vertici della forze dell’ordine. Il coniglio che la Cancellieri tira fuori dal cappello per risolvere il problema dei quartieri degradati e violenti del Paese è questo: «Stiamo pensando ad intensificare la presenza dei militari». Uscendo dalla scuola ‘“Eugenio Montale” di Scampia dove c’è stato l’agguato, il ministro Cancellieri ha detto che per Scampia «c’è già un impegno straordinario da diversi mesi.
E sempre ieri, si è appreso che ben tre edifici scolastici del quartiere napoletano chiuderanno per infiltrazioni d’acqua e per 600 bambini, delle scuole elementari e materne, bisognerà trovare una soluzione alternativa. La denuncia è del presidente della municipalità Angelo Pisani. Il ministro, dopo aver incontrato insegnanti e genitori, ha ricevuto anche i parroci della zona guidati dal decano don Francesco Minervino. Successivamente nella Prefettura di Napoli ha partecipato alla riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, mentre all’esterno si sono radunati un centinaio di cassintegrati e lavoratori dell’indotto Fiat, che stanno effettuando un presidio di protesta chiedendo garanzie sul futuro occupazionale.
E sorprendentemente, il sindaco della città Luigi De Magistris si è detto d’accordo sulla linea militare del governo: «Auspico che sia rafforzata significativamente la presenza delle forze dell’ordine che a Napoli stanno facendo enormi sforzi però è bene che il governo non applichi la spending review su questo tema», ha detto commentando le parole del ministro. E pensare che la proposta dell’utilizzo dei militari era stata avsanzata dal Msi, poi da Alleanza nazionale, trovando sempre i De Magistris di turno pronti a urlare contro il perciolo golpista e contro la repressione…
C’è stato un gustoso scontro tra il primo cittadino e lo scrittore esule Roberto Saviano. Per Saviano, ospite stavolta a “24 Mattino” su Radio 24, la militarizzazione del territorio di Scampia non basta, serve un progetto più ampio. «Ho vissuto molte volte questo dilemma – ha spiegato Saviano – Quando ci fu l’esplosione dello stragismo casalese con il gruppo Setola arrivarono i paracadutisti. Nel mondo viene affrontato così, per esempio, penso alla militarizzazione delle aree del Messico. Più che essere contrario penso che non sia sufficiente. Rischia di essere l’unica soluzione, quella più facile. Militarizzi, blocchi le strade, le organizzazioni al massimo sospendono le loro attività. Si sta più tranquilli, ma per poco tempo ed è una tranquillità appunto militare che dall’altra parte presuppone un’organizzazione che si riassesta, raccoglie armi, disloca altrove il suo potere». Insomma per Saviano, la presenza dell’esercito «è necessaria a condizione che protegga un progetto, ad esempio sostituisce la polizia che a quel punto può indagare di più sui grandi traffici; ma mandare come un’emergenza per qualche settimana o qualche mese davvero non risolve nulla». Poco più tardi la replica dell’ex magistrato, che giovedì sera è stato ospite dell’amico Santoro. «Non mi appassiona l’interlocuzione con Saviano. Gli dico solo, perché non vieni a Napoli a lavorare, a metterti a disposizione?». Così De Magistris infatti ha risposto ai cronisti che gli chiedevano una replica allo scrittore che ha paragonato il sindaco di Napoli a «Johnny Stecchino in quella scena in cui dice che il problema di Palermo è il traffico». «Napoli bisogna viverla. Mi sono simpatici gli intellettuali napoletani che sono andati a vivere fuori ma mi sono ancora più simpatici quelli che rimangono. Io potevo rimanere a Bruxelles, guadagnare il quadruplo ma ho deciso di stare a Napoli».

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