I ministri tecnici si esaltano da soli e non imparano la lezione di Goethe

5 Dic 2012 0:05 - di Francesco Signoretta

Non ci sono dubbi, mai sono stati raggiunti livelli così alti di autostima come con il governo tecnico. È difficile che uno dei ministri abbia il coraggio di ammettere un errore, anche il più piccolo e insignificante. Eppure è un grande errore – come sosteneva Goethe – «credersi più di quel che si è». Ma questo avviene quasi ogni giorno, Monti proclama, gli altri lo seguono, sempre per sottolineare che il miracolo l’hanno fatto, quindi gli dobbiamo essere tutti devoti, sono intoccabili. L’ultimo in ordine cronologico è stato il ministro Grilli. Proprio nel giorno in cui venivano snocciolati altri dati allarmanti sulle famiglie e sui consumi, nonché sul Natale senza quattrini, Grilli ha annunciato che «l’economia italiana è migliorata strutturalmente» e i primi segnali di cambiamento «si vedono dall’export». Qualcuno dovrebbe ricordargli che siamo in piena stagione di depressione economica e che questa depressione è stata causata da quei provvedimenti del governo tecnico che hanno tolto l’ossigeno alle aziende, specie alle più piccole, causando un crollo generale, disoccupazione e pessimismo. Per non parlare dello status in cui sono precipitate le famiglie, con la capacità di spesa ridotta al minimo. Ma adesso è tornato di moda lo spread. La sua riduzione, secondo Grilli, è tutta merito del rispetto degli impegni che Italia ed Europa si sono assunti nei mesi scorsi. Un giro di parole che serve solo a gettare fumo negli occhi. Niente da fare, i ministri tecnici non cambiano registro, insistono con gli spot e i bluff rischiando grosso. Perché come spiegava lo stesso Goethe, continuando così si finisce per «stimarsi meno di quel che si vale». Ed è il destino di chi ha troppa autostima.

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