I ministri-stangatori hanno poco da festeggiare
Tutti a brindare, i ministri tecnici. C’è grande festa, si abbracciano come i calciatori dopo un gol decisivo nel derby: alleluja, nelle casse dello Stato ci sono più soldi, parecchi miliardi in più rispetto allo scorso anno. Una vittoria, sostengono, perché il dato è positivo nonostante la gravissima crisi economica. La prima sensazione – frutto del tam-tam sulla caccia ai commercianti che non rilasciano lo scontrino e i blitz nei luoghi più “in” della penisola – è che la lotta all’evasione abbia portato grossi risultati. E invece no, i dati sono pressoché gli stessi. La pioggia di euro è arrivata soprattutto grazie al pagamento dell’Imu. Nessun merito, quindi, ai ministri-giustizieri e ai ministri-sceriffo, bisogna ringraziare piuttosto i ministri-stangatori, che hanno riscosso l’odiosa tassa sulla casa. C’è poco da gioire, quindi, perché la crescita è determinata solo dai sacrifici della gente e non certo dalle intuizioni economiche di Palazzo Chigi. Con questo governo, peraltro, la pressione fiscale ha raggiunto la quota record del 55% ed è praticamente raddoppiata rispetto all’anno scorso, come dimostra un’analisi della Confcommercio. L’aumento, infatti, è stato addirittura del 94,5 per cento. Il gettito fiscale complessivo dell’Imu potrebbe arrivare fino a 28,21 miliardi di euro, e cioè sette miliardi in più. Che sono sette miliardi sottratti alle famiglie e ai consumi. I toni di esultanza dei ministri sono un altro schiaffo in pieno viso a chi è costretto a raschiare il fondo del barile per andare avanti. Oltre al danno, la beffa.