Casini e Bersani si mettano l’anima in pace: in Italia c’è ancora democrazia

8 Dic 2012 0:01 - di Girolamo Fragalà

Colpevole di lesa maestà. La sentenza colpisce tutto il Pdl per aver messo i ministri tecnici sulla graticola. La frase incriminata è stata pronunciata da Alfano nell’aula della Camera: «Consideriamo conclusa l’esperienza del governo Monti». Non si può. Per mesi e mesi la “grande” stampa, l’alta finanza, i Casini e i Montezemolo, i banchieri, i riformisti della sinistra, i borghesi piccoli piccoli, i capitalisti grandi grandi e gli opinionisti tv hanno santificato Palazzo Chigi e il nuovo Re Mida. E hanno avuto anche il coraggio di pontificare, «è così che si riavvicina la gente alla politica», «stiamo riconquistando la credibilità». Chiunque osasse alzare il dito per dire che un qualsiasi dettaglio non gli andava bene veniva portato davanti al plotone d’esecuzione con l’accusa di “irresponsabilità” e di alto tradimento. È stato “irresponsabile” il Pdl quando ha determinato modifiche (migliorative) ai provvedimenti del governo, è stato “irresponsabile” Alfano quando ha polemizzato sull’Imu, è stato “irresponsabile” chi ha criticato il ministro Terzi sulla vicenda dei Marò. E sono solo alcuni esempi. Il Pd aveva un debito di riconoscenza nei confronti dei tecnici perché parte della strategia di allontanamento del nemico, i centristi avevano investito su di loro per il futuro. Di qui la dittatura del polemicamente corretto e il tentativo di imporre il silenziatore. Ma non è bastato. La fiducia in Monti, secondo un sondaggio Swg, è al 33%, minimo storico. Quindi, a considerare «conclusa l’esperienza del governo tecnico» non è solo il Pdl ma la stragrande maggioranza degli italiani. E questo non è un piccolo dettaglio, in un sistema democratico. Perché la democrazia da noi c’è ancora. Nonostante tutto.

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