Sla, promessi altri fondi. Angelilli: tutelato chi soffre
L’assicurazione ricevuta dal governo di raddoppiare il fondo per la non autosufficienza per ora è soddisfacente per i malati di Sla, che interromperanno gli scioperi della fame in corso in questi giorni.
«Il governo si è impegnato a portare il fondo a 400 milioni di euro», ha affermato Mariangela Lamanna, vicepresidente dell’associazione 16 Novembre che coordina la protesta dei malati. Uscendo da una riunione al ministero dell’Economia con il sottosegretario Gianfranco Polillo, Lamanna ha sottolineato che «questa assicurazione per noi è un respiro di sollievo, e invitiamo tutti i disabili a riprendere l’alimentazione. Si distingueranno tre diverse categorie: chi ha bisogno solo di carrozzina, chi di carrozzina e alimentazione, e chi ha bisogno anche di respiratore. Noi monitoreremo costantemente tutte le iniziative. Questa indagine sarebbe già dovuta essere pronta, e non essere annunciata come iniziativa urgente».
Il senatore Ignazio Marino, presente all’incontro, si è poi impegnato a fornire al ministero in tempi brevissimi le cifre esatte sui disabili gravi. La protesta ha avuto il suo clou ieri. I malati di Sla si sono presentati davanti alla sede del ministero dell’Economia a Roma: alcuni di loro avevano anche annunciato di essere «pronti a lasciarsi morire», non ricaricando le batterie ai respiratori che li tengono in vita. La risposta del ministero, finora piuttosto refrattario ad allargare i cordoni della borsa, di raddoppiare i 200 milioni di euro già stanziati ha riportato adesso un po’ di fiducia. Nonostante i segni della Sla, negli occhi di Salvatore Usala, uno dei protagonisti della protesta, si è letto chiaramente la soddisfazione per l’esito della manifestazione, riassunta nelle poche parole che la moglie Giuseppina ha tradotto dai suoi sguardi a una lavagna con delle lettere. Usala e gli altri disabili gravissimi ora ricominceranno ad alimentarsi, ma il segretario era pronto anche ad arrivare alle conseguenze estreme: «Se non avessimo avuto risposte – è stata la prima frase di Usala appena uscito dall’incontro – sarei morto lì dentro».
«L’assicurazione arrivata dal governo di raddoppiare il fondo per la non autosufficienza – ha affermato il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli – è la notizia che tutti attendevamo e soprattutto ci tranquillizza la sospensione dello sciopero della fame da parte dei malati. È un atto di umanità e civiltà non abbandonare le categorie dei cittadini più vulnerabili, quali i disabili gravissimi che necessitano di assistenza continua ventiquattr’ore su ventiquattro. È importante che i cittadini continuino a credere nelle istituzioni».
Angelilli ha sottolineato che «pur essendo evidente il delicato momento che attraversa il Paese, non è ammissibile che per seguire esclusivamente le logiche del rigore e il contenimento delle spese si vadano a colpire proprio le categorie di cittadini più deboli. Il governo – ha continuato – non deve più solo ascoltare le richieste che da mesi le associazioni, i malati e loro famiglie stanno portando avanti, ma deve ora immediatamente agire. È una questione di tutela dei diritti umani e di rispetto dei diritti costituzionali alla salute e alle cure».