Il caso marò sullo sfondo della commessa indiana per 12 elicotteri militari?
Intrigo internazionale per una commessa indiana all’Italia. Iniziamo dalla fine: il nostro ambasciatore d’Italia a Nuova Delhi, Giacomo Sanfelice, è stato ricevuto mercoledì al ministero indiano degli Esteri per un colloquio che ha riguardato, tra l’altro, l’inchiesta sulla vendita all’India di dodici elicotteri AgustaWestland (gruppo Finmeccanica). Lo ha detto ieri il portavoce governativo Syed Akbaruddin nell’incontro settimanale con i giornalisti. Secondo indiscrezioni, nell’incontro si sarebbe anche parlato della vicenda dei nostri due marò, trattenuti ingiustamente da otto mesi nel Paese asiatico: non vorremmo che la loro liberazione sia in qualche modo “barattata” con la consegna dei dodici elicotteri.
Le autorità indiane hanno presentato un promemoria in cui chiedono a Roma di condividere informazioni sulle presunte tangenti che Agustawestland, attraverso alcuni intermediari, avrebbe versato a funzionari indiani, circostanza sempre smentita dall’azienda. «Il governo indiano considera la questione molto seriamente», ha precisato il portavoce del governo. Fonti dell’ambasciata italiana hanno confermato all’Ansa il colloquio che è avvenuto all’indomani del ricevimento per la Festa nazionale e per la Giornata delle forze armate in cui è stato ospite d’onore il segretario agli Esteri Ranjan Mathai. Secondo la stampa indiana, infatti, i requisiti tecnici per il bando di gara relativo ai dodici elicotteri destinati alla difesa indiana sarebbero stati modificati per consentire ad AugustaWestland di partecipare alla gara. Lo afferma “The indian express”, sostenendo che l’informazione sarebbe stata data ai magistrati italiani da un socio di Guido Haschke, l’uomo d’affari indiano Sanjeev Kumar Tyagi. Secondo questi, gli Aw 101 di AugustaWestland non avevano inizialmente le caratteristiche richieste nel 2006 dall’India. Requisiti che, però, sarebbero stati modificati quando Haschke trovò l’accordo con l’azienda italiana. Inoltre, Tyagi è cugino di primo grado di un alto ufficiale che era ai vertici dell’Aeronautica indiana. Il giornale cita poi un interrogatorio del 14 maggio scorso del consulente Carmelo Messina, il quale avrebbe detto di aver messo in contatto Haschke e il suo partner Carlos Gerosa con AugustaWestland proprio per facilitare il contratto indiano. Messina sostiene di aver ricevuto 50-60mila euro in contanti da Haschke come segno di gratitudine nel 2009.