Fornero-Bersani: i panni sporchi non si lavano più in famiglia

14 Nov 2012 20:53 - di

A sacrificarsi sull’altare del Pd non ci sta. E per una volta sostituisce le lacrime con un inaspettato ruggito, rivelando i giochetti dei vertici democratici che hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Elsa Fornero, dopo le gaffe e le pietre, esce allo scoperto con un “caro Bersani ti scrivo, così mi distraggo un po’…" e finisce per colpire con un gancio da kappaò il vecchio amico e alleato. Nel confronto tv il leader del Pd ha criticato la riforma del lavoro? «Non lo capisco – ha detto la ministra intervistata durante un forum del “Mattino" – perché Bersani quella riforma l’ha discussa anche con me e in maniera approfondita in Parlamento. Poi l’ha approvata…». L’hanno scritta praticamente a quattro mani e ora lui la rinnega, come se fosse una cosa di cui non sapeva nulla e che gli hanno imposto. «Penso si tratti di un atteggiamento elettoralistico», ha aggiunto la Fornero, sfoderando un altro gancio. All’improvviso Bersani si è ritrovato senza maschera (non a caso non ha neppure tentato una replica) e indirettamente è emerso il diverso atteggiamento tenuto dal Pdl che, sin dal primo giorno, ha espresso le perplessità sulla riforma e ha denunciato l’annacquamento deciso sotto la regìa del leader del Pd, che a sua volta era stato messo alle strette dal sindacato rosso e dalla Camusso in prima persona. Un annacquamento che determinò una serie di errori grossolani. Il tentativo di Bersani di girare la frittata, alla vigilia delle primarie e all’antivigilia delle elezioni, gettando la croce sulla Fornero, è pertanto tanto infantile quanto inutile. È fin troppo evidente che il Pd (oltre all’Udc) era il partito che più si inginocchiava davanti al governo tecnico, santificato per aver sostituito Berlusconi. Tutto quel che toccava veniva trasformato in oro. Anche la riforma del lavoro. Adesso è difficile negare tutto questo. Anche perché poi finisce che i panni sporchi non vengono lavati più in famiglia e a perdere la faccia è chi fa il gioco delle tre carte.

Commenti