A volte ritornano: ad Affile spuntano i nostalgici dell’antifascismo militante
Qualcuno dovrebbe ricordargli che siamo con un piede già nel 2013. Fingono di non saperlo e alla prima occasione – quella del sacrario dedicato a Rodolfo Graziani – rispuntano con le loro vecchie sigle e i loro vecchi linguaggi, confondendo storia e politica, cultura e propaganda. Sono i partigiani dell’Anpi (c’è da chiedersi chi siano questi partigiani e quale età abbiano) associati ai comitati antifascisti. «Mobilitiamoci», la parola d’ordine. E subito viene organizzata la fiaccolata ad Affile, il piccolo paese al centro delle polemiche. Il grido di battaglia? «Demoliamo il sacrario». Non manca la presenza di qualche parlamentare del Pd, pronto a rispondere all’invito così da guadagnare i suoi cinque minuti di notorietà. Non mancano neppure lo «sconforto» espresso dal sottosegretario Guerra, l’allarme per attentato alla Costituzione lanciato dai “democratici” e il sindaco di Affile denunciato per apologia del fascismo. Uno show da teatro delle marionette. Resta un interrogativo: il vero nostalgico è chi approfondisce un personaggio storico o chi sogna il ritorno della mobilitazione antifascista a 67 anni dalla caduta del fascismo?