La Fornero fa la “diva”: come me non c’è nessuno
Mai nessuno ha osato fare quello che ha fatto lei. Mai nessuno è riuscito a raggiungere i risultati che ha raggiunto lei. Un’eroina. Non stiamo parlando di Giovanna D’Arco e neppure di Evita Peron, icone di molte generazioni. Stiamo parlando di Elsa Fornero. Sì, la ministra delle lacrime facili che si sente una divinità, pronta ad accomodarsi nell’Olimpo tra Afrodite e Artemide. «La riforma delle pensioni», quella che ha segato le gambe a tanti lavoratori, «è la più grande operazione di riequilibrio mai fatta negli ultimi decenni in questo Paese». E ancora: «Il senso di questa riforma è di dare meno ai padri e più ai figli, rimediando a riforme poco lungimiranti fatte in passato». Elsa la “star” mette sul tavolo anche una prova decisiva: «La riforma è stata dura ma non ha generato uno sciopero generale. I sindacati sono stati scontenti, però hanno sostanzialmente accettato e questo gli va riconosciuto». Ha un po’ la memoria corta. La Fornero agì cavalcando l’onda delle dimissioni del governo di centrodestra e la Cgil, il sindacato più incline alla piazza (e più politicizzato a sinistra), rimase in silenzio perché si era appena “liberato” dell’odiato nemico. La Camusso si fece addirittura fotografare assieme alla Marcegaglia. Erano tutti contenti, tranne i lavoratori. Che non lo sono stati neppure dopo, quando i tecnici li hanno strangolati con le tasse. Ma questo è un particolare di second’ordine. La solidarietà a loro era già stata espressa proprio dalla Fornero. Con una lacrimuccia che le scendeva sul viso.