La propaganda a favore di Monti manda gli italiani in stato confusionale
Il tam-tam mediatico a favore di Mario Monti ha prodotto un solo risultato: mandare in tilt gli italiani e farli precipitare in uno stato confusionale profondo e pericoloso. A dimostrarlo è un sondaggio Ipr Marketing, secondo il quale è cresciuta la fiducia nel premier e contemporaneamente è crollata la fiducia nel governo da lui guidato. Come se fossero due cose distinte e distanti, viene promosso Monti e vengono bocciati senza appello tutti i suoi ministri. Nessun allarme, però, non c’è bisogno di una seduta psichica collettiva perché il dato contraddittorio è facilmente spiegabile: i maggiori giornali (e le maggiori tv) per mesi hanno bombardato l’opinione pubblica parlando del premier manco fosse l’uomo della Provvidenza, una propaganda giornalistica e televisiva a tappeto, che ha avuto pochi precedenti e che ha visto tutti d’accordo. Per non parlare poi dei giudizi di Casini e Bersani: «Monti è una persona preziosa», «Monti è fondamentale per il Paese», frasi fotocopia che hanno sempre lo stesso obiettivo di fondo e che vengono sparate ogni ventiquattr’ore. Un condizionamento mediatico che ha portato in dote al premier una fiducia pari al 52%. Ma che ci sia malcontento è fin troppo evidente, gli italiani stanno pagando, sulla loro pelle, gli effetti dell’azione del governo, si sono ritrovati l’Imu, devono fare i conti con il prezzo della benzina. Ecco allora che sui ministri le cifre cambiano rocambolescamente: nel suo complesso, l’esecutivo di Palazzo Chigi è sceso a quota 37%, registrando il peggior risultato dal giorno dell’insediamento. Ed è forse questo il vero termometro.