Bersani rischia di finire come il sergente Garcia
Lui è cittadino del mondo e quindi sa perfettamente cosa pensano dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno. Pierluigi Bersani si è improvvisato interprete delle paure internazionali che – a suo giudizio – sarebbero riemerse non appena il Cavaliere è risalito in sella ricordando un po’ l’arrivo a sorpresa di Zorro in maschera nera e sul cavallo. «Che Berlusconi sia di nuovo in campo – ha detto testualmente il segretario del Pd – non è una buona notizia vista dal mondo». Il riferimento era anche agli attacchi speculativi delle ultime settimane. E qui casca l’asino. Se lo spread aumenta, dunque, la colpa non è di Monti, non è dei provvedimenti del governo tecnico, non è dell’alta finanza e neppure degli speculatori. Ma di Berlusconi. Un giochetto troppo logoro per avere ancora un minimo di credibilità. Bersani però ci ha provato, anche perché ricreare il clima anti-Cavaliere gli serve per riempire il vuoto di idee dei cosiddetti "democratici". Il problema è che deve stare attento. Perché Zorro disegnava la “zeta" sui suoi avversari. E questo faceva parecchio male alle “vittime”. Il leader del Pd dovrebbe saperlo, vestire i panni del sergente Garcia non è per nulla comodo.