Roma, è scontro sull’Acea, la sinistra blocca i lavori
Dopo settimane di polemiche, ieri la sinistra capitolina ha preso in ostaggio con la forza l’aula Giulio Cesare del Campidoglio. La vicenda ruota intorno alla delibera n. 32 che porterà alla nascita della Holding e alla cessione del 21% delle quote capitoline in Acea. La maggioranza dell’Acea, come il sindaco Gianni Alemanno ha ricordato più volte, rimane del Comune di Roma. La tensione è salita quando il capogruppo del Pdl Luca Gramazio ha avanzato la proposta di pregiudiziale sospensiva con la quale si chiedeva all’aula, in base all’arti. 65 del regolamento, di accantonare gli odg e rimandarli a dopo la votazione della delibera. «Una forzatura inaccettabile» per l’opposizione che puntualizza la necessità di «accantonare tutto il documento» e l’impossibilità «di far valere l’art. 65 solo per gli ordini del giorno». Le urla e gli insulti e le bandiere blu dei comitati hanno scaldato gli animi: il capogruppo di La Destra Dario Rossin ha spintonato il collega del Pdl Ugo Cassone. Poi, appoggiato dal capogruppo di Roma in Action Andrea Alzetta, in una singolare unione, ha rovesciato la scrivania delle impiegate che, impaurite, sono scappate dall’aula. Riportata la calma è rimasta l’impossibilità di proseguire i lavori d’aula bloccati dai disordini scatenati appositamente e dalla presenza dei comitati che non hanno abbandonato la platea. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno presentato una denuncia per danni. Per Andrea Alzetta «i due consiglieri di maggioranza, si preoccupino piuttosto dell’illegalità dell’azione della giunta e del sindaco. I disordini di oggi dimostrano, come disse Scalfaro dopo tensioni alla Camera, «la vitalità della democrazia».
Il sindaco Alemanno si è dichiarato «sconcertato dalla gravità dei comportamenti messi in atto oggi dalle opposizioni» e aggiunge che «è chiaro che non ci faremo intimidire dalle violenze e che attueremo, fino in fondo, i principi di una democrazia che decide e che non si fa ricattare da un consociativismo assembleare. È in in atto un tentativo di bloccare la funzionalità democratica della nostra assemblea». Alemanno ha aggiunto che «dall’ostruzionismo dei 160mila emendamenti e ordini del giorno, pretestuosi e fatti in fotocopia, si è passati alla violenza esplicita e colpisce che i protagonisti di questo atteggiamento sconsiderato non siano solo i gruppi di estrema destra e di estrema sinistra, ma anche il Pd, che sembra tornato a essere il Pci degli anni Settanta. Rivolgo ancora una volta un appello a tutti i gruppi di opposizione, affinché si esca da questa situazione anche trovando un’intesa sulle modalità di attuazione della delibera, che però non possono rappresentare una rinuncia alla sostanza di queste decisioni necessarie al bilancio e allo sviluppo della città».
«La sinistra è ricorsa addirittura ad atteggiamenti violenti per impedire in Campidoglio la discussione sul futuro dell’Acea e sulla politica economica del Comune di Roma. Si tratta di un atteggiamento vergognoso, inaccettabile che va denunciato pubblicamente», ha commentato da parte sua il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che aggiunge: «Quanto avvenuto in Campidoglio è gravissimo e ne devono rispondere anche i massimi esponenti di un partito, che una volta di più si dimostra intollerante alla democrazia quando sono gli altri ad amministrare e governare».