Monti, non ti curar di Tonino: è meglio se ascolti Barney (degli Antenati)
Qualche consiglio amichevole a Monti andrebbe dato. La mattina eviti la lettura dei giornali esteri, dal “Financial Times” al “Wall Street Journal”, che non sono teneri con il governo. Nel corso della giornata, poi, non perda tempo col web, ne va della sua serenità. È diventato un bersaglio, un po’ come lo era Berlusconi prima delle dimissioni. Ce l’hanno tutti con lui, a destra e a manca, inventano vignette e barzellette, impazzano battute e sfottò. Su Facebook gira parecchio l’immagine (in movimento) di Barney Rubbie, famoso personaggio cartoon degli “Antenati”, che corre con una clava alla ricerca di chi gli ha aumentato le tasse. In una vignetta due amici si parlano. Il primo dice: «Ti ricordi quando eravamo convinti di essere nella m…?». E l’altro: «Bei tempi!». Un’altra battuta che gira parecchio sulle bacheche: «Il Paese è in mano alle banche, alle prossime elezioni si voterà col bancomat». Poi c’è una foto che ritrae Monti nei panni di un primario ospedaliero. Dice: «Io ho salvato l’Italia». E l’infermiera: «Certo, però ora prendi le sue medicine». Molti postano l’immagine delle colonnine con i prezzi della benzina. In fin dei conti, però, è meglio il web. Nel vortice di ironie, c’è solo il rischio di essere sommersi da una risata. Cosa diversa, invece, è dare ascolto a Di Pietro. Che usa l’aula per insultare pesantemente Monti, arrivando a cavalcare anche le tragedie. Come faceva con Berlusconi.