Pdl, sveglia: le elezioni sono vicine
Che si tratti della prossima primavera o di quella del 2013, stiamo sempre parlando di pochi mesi. Gli avversari – o per l’indole che mostrano dovremmo dire i “nemici” – hanno già cominciato il fuoco. E noi sembriamo non accorgercene, presi forse dai tatticismi parlamentari o frastornati dall’improvviso cambiamento di situazione. Nell’occhio del mirino senza esclusione di colpi e con uno stile che fa vergogna anche alla peggiore stampa spazzatura è soprattutto il sindaco di Roma, che correrà per un secondo mandato nel 2013. Ma sotto attacco anche la Rai, dove le forze del nuovo compromesso storico, dopo aver “liberato” il Tg1 e occupando già gli altri due Tg, premono per prendersi anche il Gr e bombardano il direttore del Tg-Lazio per impossessarsene. Il rinvio a giudizio di Bertolaso, accusato addirittura di essere il responsabile delle morti provocate dal terremoto a L’Aquila rasenta la follia. Ma fa tutto parte di un piano, rivolto contro tutti noi. E il Pdl sembra non reagire. Un partito che si era costretto ad essere solo “il partito del governo”, con gruppi parlamentari chiamati solo a fare i pigia-tasti, all’indomani delle dimissioni di Berlusconi si è manifestato per la sua inesistenza. Lodevoli ma non risolutivi gli sforzi – forse tardivi – di Alfano, per trasformare una somma di individui in un soggetto organico. Nei confronti degli elettori rischiamo di esser considerati responsabili di aver provocato la Crisi – come ancora sostiene lo stesso Monti – e di essere stati anche complici della macelleria sociale che la Giunta tecnica sta facendo (sempre dicendo che la colpa è comunque nostra). Chi decide le strategie? Qual è la linea? Centinaia di migliaia di iscritti aspettano una risposta. Possibilmente comprensibile.