Manovra, l’ultima beffa: niente “cash” ai pensionati
Raddoppio del prelievo sui capitali scudati e risorse dalle frequenze tv. Sono le coperture sulle quali, al momento, si ragiona per correggere la manovra, anche se su entrambi i punti i dubbi emergono sempre più pesanti, col passare delle ore. Sull’inasprimento del prelievo per chi ha fatto rientrare i capitali dall’estero, ieri i “tecnici” della Camera hanno sollevato pesanti obiezioni: l’imposta «potrebbe non trovare applicazione sul complesso dei capitali già emersi» visto che il contribuente potrebbe avere investito in altre attività o potrebbe avere «spostato la sua posizione presso un altro intermediario». Sul possibile gettito derivante da una gara sulle frequenze digitali della tv, è stato direttamente Silvio Berlusconi – destinatario delle “attenzioni” del centrosinistra, sponsor di questa proposta – a frenare gli entusiasmi: «C’è molta freddezza, io non ho un’opinione, ma temo che se ci fosse da fare una gara sulle frequenze potrebbe essere veramente disertata da molti».
Le pensioni cash
Dai lavori sulla manovra, in Commissione riunite Bilancio e Finanze della Camera, coordinati dai due relatori Pierpaolo Baretta (Pd) e Maurizio Leo (Pdl) emergono come esigenze prioritarie nell’ambito delle possibile, e poche, correzioni, l’ampliamento della platea dei pensionati da salvare dal blocco dell’adeguamento degli assegni all’inflazione e un alleggerimento dell’imposizione sulla prima casa, o con l’aumento della franchigia, oggi fissata a 200 euro per la casa di abitazione, o con un rinvio dell’applicazione dell’Imu-Ici sulla prima casa di un anno, come proposto da Leo. Per il prelievo sui capitali scudati è possibile quantificare agevolmente le risorse aggiuntive: ora la misura dà un gettito di poco più di 1 miliardo di euro nel 2012 e 1 miliardo nel 2013 (è previsto infatti che il pagamento dell’una tantum avvenga in due rate). Con un raddoppio, dall’1,5% al 3%, si avrebbero altri 2 miliardi di euro. Più difficile, al momento, invece quantificare le risorse che potrebbero arrivare dall’asta frequenze tv, che riassegna quelle liberate con il passaggio dall’analogico al digitale. Ieri le commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno concluso la discussione generale sulla manovra. Si attende un parere anche su quella norma della manovra che stabilisce che le pensioni superiori ai 500 euro, se erogate da amministrazioni pubbliche, non possano essere più pagate in contanti, ma serviranno strumenti di pagamento elettronico, di banche o poste. La stessa norma vale per stipendi e compensi pubblici.
Berlusconi: sì alla fiducia
«Tutti voteranno per far si che manovra si approvi prima di Natale», ha spiegato ieri Silvio Berlusconi lasciando il congresso del Ppe, ribadendo poi la necessità di porre la fiducia altrimenti «tutti presenterebbero emendamenti e sarebbe molto più difficile». «Credo che la fiducia sia necessaria perchè ci sono tante cose che non ci trovano d’accordo. Siamo consapevoli che sia necessario votare questa manovra, ma per rendere possibile un provvedimento come questo serve il concorso dell’intero parlamento, anche dell’opposizione», ha aggiunto il premier.