Franza o Alemagna basta che se magna
Primi evidenti segnali di cambiamento nelle aule parlamentari e fuori. Ieri, nella importantissima commissione Difesa si votava un parere – ormai di maggioranza unanime, vista l’assenza della Lega – su questioni di carattere, ovviamente, strategico militare. Il banco delle ex-opposizioni, di solito sguarnito, era colmo oltre la disponibilità di posti. Non c’entra nulla il trasformismo: erano tutti componenti legittimi fino ad ora impegnati in altre attività. Cosa è cambiato, dunque? Semplice, ieri era il primo giorno in cui – secondo il nuovo regolamento – le presenze vengono registrate tramite firma ai fini della diaria. Parte all’improvviso una suoneria: è la Marsigliese! «L’inno del governo Monti» è il commento bipartisan. Ai tavolini del bar Giolitti, intanto, malgrado la pioggia romana, siedono alcune rispettabili signore che discettano di politica. Una si chiede che bisogno ci fosse di nominare Monti senatore, «così gli dovremo pagare un ulteriore profumato stipendio». La seconda dice che se Monti è così intelligente e preparato come dicono tutti e salva l’Italia, lei ventimila euro al mese glieli paga volentieri. La terza parte con un’invettiva contro i “privilegi”, quando lei, per fare i lavori nella terrazza del suo appartamento al centro, ha dovuto chiedere un prestito di cinquemila euro in banca. E conclude, tra l’assenso delle amiche del the, con una domanda che è sulla bocca di tutti: «Ma poi, ’sto Parlamento, mi spiegate a che c…. serve?! Tanto decide tutto la Merkel…».