Ai nostri figli un’Italia senza parlamento
Bisogna rendergliene merito: Stella e Rizzo sono riusciti là dove generazioni di eversivi più o meno brillanti hanno fallito. Grazie a loro – anche se non necessariamente per volontà – il parlamentarismo italiano è in agonia. I sondaggi sulle intenzioni di voto sono falsati, perché fanno riferimento a quei pochi cittadini che ancora credono nelle virtù e proprietà del voto. Non sorprende che si registrino maggiori consensi per il centrosinistra e sempre meno per il centrodestra. Le testate che fanno opinione stanno cavalcando il panico antiparlamentare in modo diverso: quelle di proprietà dei nemici di B. lo trasformano in odio contro il governo; quelle vicine a B. estremizzano le grida anticasta. La sinistra carica a molla i suoi partigiani, mentre la pseudodestra istiga i suoi a un rigetto totale e alla diserzione. Dopo la fine di questa Era non emergeranno novità politiche che possano rigalvanizzare i cittadini. Si è fatta terra bruciata. L’unico ostacolo che si frappone al trasferimento dei nostri destini ad altri ambiti decisionali – molto più lontani, anche geograficamente, dai cittadini di quanto lo potrà mai essere qualsiasi istituzione politica – è la tenuta del governo. Se sarà possibile abbattere attraverso l’alleanza media-toghe il premier voluto dal popolo, nessuno sarà più al sicuro. E la stagione della democrazia parlamentare in Italia sarà conclusa.