?Andiamo in vacanza a disintossicarci…

27 Lug 2011 20:17 - di

Buttiamoci alle spalle il catastrofismo, godiamoci le vacanze, sia che durino solo qualche giorno, sia che durino tre settimane, sia pure che siano solo blitz sulle spiagge più vicine. Gli italiani hanno finalmente l’occasione di disintossicarsi dopo mesi di tam tam da parte della disinformacja dei media e del centrosinistra, un disfattismo di maniera, «non c’è un euro», «il governo ci svuota i portafogli», «la manovra è una stangata», «siamo a un passo dal burrone». Tutte balle colossali, ingigantite da quotidiani e tv. Affidiamoci allora a qualche dato raccolto qua e là. Non siamo poi messi così male, come qualcuno racconta. Oltre 33 milioni di italiani, pari al 55 per ceto della popolazione, come nel 2010, si sono già mossi o si muoveranno fino a settembre, incrementando proprio a giugno e settembre la propria scelta a discapito di luglio ed agosto. I dati sono di Federalberghi, che ha realizzato l’analisi annuale. «Tra tutti coloro che stanno per fare o hanno già fatto le loro vacanze estive, il 78% sceglie l’Italia (rispetto al 70% del 2010) e solo il 21% (rispetto al 27% del 2010) preferisce l’estero, contribuendo a produrre ricchezza economica nel proprio Paese», spiega il presidente degli albergatori italiani, Bernabò Bocca, il quale aggiunge tre novità: quest’anno una quota inferiore rispetto al passato (il 41,9% rispetto al 42,4% dello scorso anno) rinuncerà del tutto a una vacanza, in secondo luogo il numero delle notti trascorse in ferie diminuirà, passando da 12 ad 11; infine, come si è detto, sono scelti maggiormente i mesi di giugno e settembre. Bernabò Bocca lancia a questo proposito una proposta: «Il turismo italiano si colloca al primo posto del sistema economico e obbliga governo e parlamento a effettuare alcune fondamentali scelte indispensabili per rafforzare quei risultati che il mercato sta già producendo. Dopo la creazione del ministero del Turismo è tempo che venga istituito il ministero del Turismo con portafoglio. E bisogna rafforzare il sistema dei Buoni Vacanza Italia. finanziandoli maggiormente».
Proseguendo l’analisi dei dati, nel quadrimestre estivo coloro che rimarranno a casa saranno il 41,9%. I motivi per i quali questa fetta comunque rilevante di connazionali non si muoverà saranno dovuti nel 42,8% dei casi a fattori economici. Un altro 17,4% dichiara motivi familiari, il 16,2% parla di motivi di salute, un significativo 15,5% indica che farà vacanze in un altro periodo ed un 9% dichiara di non poter partire per lavoro. Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani sarà consumata in località marine.
Il 70,4% preferirà la spiaggia. Segue in classifica la montagna con il 15,7% delle preferenze e le località d’arte con il 3,6%. Stabili le località lacustri, con l’1,6% di domanda, mentre sono in netta crescita le località termali dove si attesterà il 3,1% della domanda complessiva italiana.
Per chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze all’estero, la scelta ricade essenzialmente sulle grandi capitali europee a discapito dei mari tropicali. Le metropoli raccolgono il 51,9% della domanda (rispetto al 44,6% del 2010). I mari tropicali crollano al 13,4% dal 22% del 2010. Stabili i trend delle grandi capitali extra-europee (10%), le crociere (6%) e la montagna (4%).
La spesa stimata per la vacanza estiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 776 euro (rispetto agli 853 euro del 2010) per un – 9% rispetto all’estate scorsa. Nel dettaglio, per la vacanza in Italia verranno spesi in media a persona 689 euro rispetto ai 764 euro del 2010, decremento che è frutto sia di una tenuta delle tariffe, sia del taglio di un giorno della vacanza complessiva. Quest’anno, inoltre, sicuramente per la crisi economica mondiale, giugno e settembre incrementano il numero di italiani in ferie, a discapito di luglio e agosto. Agosto si impone ancora quale leader assoluto col 52,7% della domanda rispetto al 57,4% del 2010. Seguono luglio col 19,6% rispetto al 22,4% del 2010. Quindi si impongono giugno col 14% rispetto al 10,1% del 2010, e settembre col 12,9% rispetto all’8,8% del 2010. Infine sarà la Sicilia la regina dell’estate 2011 col 13% di domanda nazionale. Seguono la Sardegna col 10,2%, la Calabria col 9,7% e la Puglia (9,5%).
Federconsumatori e Codacons criticano però questi dati, facendo peraltro ottimamente il loro mestiere: «Consideriamo l’analisi realizzata da Federalberghi come un auspicio», ha detto infatti il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, sostenendo che meno del 40% delle famiglie potrà andare in vacanza. E per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, le famiglie italiane sborseranno per le vacanze 360 euro in più.
Ma ci sono anche dati da considerare: secondo le rilevazioni di “prestiti.it” gli italiani risolvono il problema delle vacanze ricorrendo ai finanziamenti. Cosa, peraltro, che accade da diversi anni. Si pensi che solo durante il 2010 sono oltre 35.000 coloro che hanno richiesto un prestito per poter andare in vacanza. C’è quindi grande confidenza con il credito al consumo e in generale con la gestione delle proprie risorse economiche. Secondo “prestiti.it”, in media le somme richieste si attestano sui 7.000 euro e prevedono un piano di rimborso della durata di circa 40 mesi, cioè poco più di tre anni. Da parte sua, l’associazione consumatori Codici ha preso in considerazione le richieste di finanziamenti delle regioni italiane, ravvisando come le più elevate provengano dalle regioni meridionali. Si pensi ai quasi 10.000 euro dei siciliani, gli oltre 8.500 dei calabresi e dei sardi. Le regioni più caute nel richiedere finanziamenti sono invece al Centro-Sud, dove le Marche (4.500 euro), l’Abruzzo (4.600 euro) e l’Umbria (4.900 euro) registrano valori sotto la media nazionale. L’associazione rimarca come il Lazio, anche se non compare nelle più alte postazioni, sia comunque tra i primi posti in classifica. A prescindere dalla crisi economica quindi, che ormai da lungo tempo colpisce le famiglie italiane e non solo italiane, non si rinuncia al piacere delle tanto attese vacanze, anche se questo vuol dire pianificare i pagamenti attraverso prestiti personali. Si pensi che con l’arrivo dell’estate si registra l’aumento del 27% di richieste di questo tipo. Ma anche questa è una prassi perfettamente normale e praticata già da decenni dagli italiani: si fanno prestiti per comprare casa, automobili, generi di consumo, persino le feste di nozze dei figli, perché non vi si dovrebbe ricorrere anche per una settimana al mare?

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