Anche nel Pd tira l’aria della Jolanda
E parliamone anche noi del manifesto del Pd con la gonna alzata che mostra le cosce, sennò qualcuno pensa che siamo proprio out! La foto è un evidente richiamo di una celeberrima scena cinematografica che condusse Marilyn (Monroe, non Manson) alla gloria. Ma, come al solito, l’hanno capito in pochi, persino a sinistra dove pare si annidino tutti i cervelli d’Italia. Forse anche il mercato dei cervelli volge un tantino al desìo. Le donne che si mobilitarono in una massa coesa e rivoluzionaria al grido di “Se non ora quando?” contro l’orrendo Barbablù di Arcore, oggi vibrano di sdegno sibilando un “tu quoque?” all’amato Piddì. Ad esse attempate signore con figlie e nipoti al seguito, il rosa dà il disgusto. Preferiscono da sempre il grigio: nei capelli, negli abiti, nei discorsi. Dovete essere tristi! Sembrano tacite ammonire con gli sguardi severi. E il sesso, per alcuni, è – ahinoi! – divertimento. E la ragazza del manifesto – perché a giudicare dalle gambe potrebbe trattarsi di una under 30 – ha scarpine e gonnellina di un rosso sbiadito, potremmo dire rosa. Orrore. Colore che richiama chiaramente la partizione sessista dei nastrini dei neonati, dei fiocchi, dei grembiulini… Si sa dove si va a finire. Il Pd, per scongiurare l’anatema, fa appello ai massimi esperti. L’ideologa del gruppo – Alba Parietti – assicura che si può fare. Dovremmo chiedere alla Littizetto cosa ne pensi Walter… Non Veltroni. L’altro. L’amico di Jolanda.