La città eterna vola al di là della retorica
Non è un giorno qualsiasi. Oggi Roma si si sveglierà sorniona come sempre, si stropiccerà gli occhi senza meraviglia, abituata com’è da secoli alla sua unicità, e metterà il vestito buono della festa per celebrare i suoi 2764 anni. Secondo la tradizione, che fa risalire la sua fondazione al 21 aprile 753 a.C, come è riportata da Varrone. Sarà una kermesse di popolo (i fesggiamenti sono inziati sabato scorso ma è oggi che conosceranno il clou) con eventi che trasudano di identità ma anche di modernizzazione sul filo di una sfida ambiziosa, degna della storia della Capitale. Un crocevia di popoli e culture, sacro e profano, origini e futuro.
Più che in passato l’amministrazione capitolina vuole lasciare un segno al Natale di Roma che quest’anno si incrocia con le celebrazione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. Largo alle rievocazioni storiche e agli eventi istituzionali ma anche a sperimentazioni di nuovi linguaggi anti-retorici disseminati ai vari angoli della città con una particolare attenzione – sottolinea l’assessorato alla Cultura – al dialogo tra centro e periferia. Il programma delle celebrazioni «vuole approfondire il tema dell’identità, in tutte le sue declinazioni, attraverso un dialogo con la periferia, realizzato grazie alle arti più diverse, che spazieranno dalla poesia alle video istallazioni»
I festeggiamenti di Romaia (come viene chiamata la festività lacia legata alla fondazione), dopo i concerti di idri delle bande musicali di polizia di Stato e forze armate in alcune delle più importanti piazze storiche della città, proseguiranno questa mattina con la consueta deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria e la presentazione in Campidoglio della prima copia della settantaduesima Strenna dei Romanisti e la medaglia coniata per il Natale di Roma, dedicata al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Ma alla cerimonie più “ingessate” si mescolano una rete di iniziative all’insegna della festa nazionalpopolare sul filo delle moderne tecnologie: il cartellone è un mosaico di tessere pensate per rafforzare la memoria condivisa e l’appartenenza comunitaria a una stessa storia e, perché no, a una stessa prospettiva. Né retorica né stanchi rituali: oggi scorreranno le immagini di una città unica al mondo dalla Repubblica all’Impero, dalla invasioni al Medioevo, dalla sudditanza allo straniero al Risorgimento, dal Ventennio alla Seconda Repubblica in un percorso mozzafiato.
Non mancano le tradizionali rievocazioni a cura del Gruppo storico romano col Tracciato del solco al Circo Massimo e la Cerimonia della Palilia alla Bocca della Verità e gli appuntamenti più strettamente culturali, come quello nel nuovo centro polivalente Elsa Morante, al Laurentino 38, con Marcello Veneziani ad animare un dibattito sul tema “Seneca e la filosofia romana al tempo dell’Impero”.
Per concludere, doppio gran finale. Particolarmente suggestiva la scelta del Foro di Augusto che ospiterà alle ore 21Roma/Amor, nascita e resurrezione della Città Eterna, una narrazione-spettacolo tra luci e proiezioni con musica dal vivo dell’Orchestra dell’Opera e con monologhi teatrali interpretati da Gabriele Lavia. È un viaggio nella storia di Roma dal 753 ad oggi, passando per le tre rinascite della città, tra musica e videoproiezioni, da Romolo e Remo a Giovanni Paolo II.
Lo spettacolo, curato dall’associazione Alfaomega in collaborazione con Marcello Veneziani e Zetema Progetto Cultura, si avvale di un sapiente gioco di luci e cromatismi, abbinati a proiezioni cinematografiche e architetturali. Di forte impatto emotivo il supporto di ambientazioni sonore realizzate per l’evento con materiali di sintesi originali, registrazioni di paesaggi sonori naturali, esecuzione di flauto medievale e strumenti a bordone. «Uno spettacolo emozionante e onirico per la celebrazione del Natale di Roma che si avvale di tutte le forme dell’arte», annuncia orgoglioso Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura del Comune di Roma, «la funzione della musica elettroacustica è quella di fornire un orizzonte armonico ai testi e contributi cinematografici, riprese delle azioni live di attori ed orchestra, che occuperanno la parte centrale della scena». L’apparato iconografico sostiene la complessità scenografica del contesto archeologico, nell’intento di amplificarne la suggestione e la forza espressiva.
A piazza Colonna, invece, debutta dalle 21 all’alba lo show di videoproiezioni multimediali “Rifrazioni permanenti”, una prima assoluta di Daniele Spanò. Con l’ausilio di tecnologie d’avanguardia, la facciata di palazzo Wedekind verrà trasfigurata da immagini che esalteranno le caratteristiche architettoniche dell’edificio. I contenuti delle immagini ruoteranno intorno al concetto di Unità, mentre la tecnica delle proiezioni suggerirà relazioni tra il palazzo storico e l’arte contemporanea.
Infine, la musica, con il concerto all’Auditorium Parco della Musica dedicato alla pace, alla presenza dei comitati olimpici israeliano e palestinese. «Per la prima volta le due rappresentanze saranno insieme – sottolinea il sindaco Gianni Alemanno – nel solco di una visione di armonia che Roma ha sempre cercato di incarnare e che rimarca con la candidatura alle Olimpiadi». A sottolineare l’importanza dell’evento è stato anche Mario Pescante: «È la prima volta che le due delegazioni si incontrano fuori dai territori dove sono iniziate le trattative. La road maps politica si è fermata e quella sportiva continua e passa per Roma a pochi metri dalla finestra del sindaco». Nell’ambito delle celebrazioni del Natale di Roma, Alemanno conferirà la cittadinanza onoraria a due unità dell’Esercito: il 1° Reggimento Granatieri di Sardegna e il Reggimento “Lancieri di Montebello”. Sarà una giornata «dell’orgoglio romano», così la definisce il primo cittadino, «l’occasione per i cittadini di riscoprire e approfondire la consapevolezza della propria identità».